Giornata ad altissima tensione alla Fca, nel triangolo operai e dipendenti, organizzazioni sindacali firmatarie e non del Ccsl e dirigenza aziendale. In prima battuta l’istanza dell’Usb Molise. Non solo Sevel (e Pomigliano, Nola e Cassino). Dalla confederazione Usb di Abruzzo e Molise la richiesta del blocco della produzione nelle aziende, anche industriali, causa Coronavirus, riguarda anche lo stabilimento di Termoli. Una richiesta di incontro è stata indirizzata a tutte le autorità competenti e alla dirigenza aziendale. «Con la presente, intende sottoporre alla Vostra attenzione la richiesta dell’Immediata sospensione delle attività produttive nelle aziende, anche industriali, di Abruzzo e Molise per contenere il contagio da Coronavirus: siamo in presenza di grandi e medie aziende che, alla data odierna, non sono in condizione di poter rispettare le indicazioni previste dai decreti governativi e, riteniamo, non riusciranno a garantire il rispetto di tutte le precauzioni necessarie a contenere l’espansione del contagio e i probabili focolai che si possono sviluppare e che si potrebbero ramificare in modo capillare, favorendo nelle nostre regioni la diffusione del virus. Questa condizione, in mancanza di provvedimenti immediati, provocherebbe in brevissimo tempo il collasso delle nostre già fragili strutture ospedaliere che non sarebbero in grado di far fronte ad una massiccia presenza di casi che necessiterebbero di cure specifiche.
Proponiamo come unica possibile soluzione il blocco immediato e totale delle attività lavorative per 15/20 giorni da coprire con gli ammortizzatori sociali, con integrazioni economiche, anche di carattere aziendale, che raggiungano il 100% delle retribuzioni. Ciò comporterebbe un sacrificio per tutti ma indispensabile e non rinviabile. In questo modo anche le attività produttive avrebbero la possibilità di recupero produttivo più in la nell’arco dell’anno comportando una diversa articolazione delle giornate lavorative nell’arco dell’anno che consenta di giustificare anche lo sforzo economico a carico dello Stato.
È il momento di fare uno sforzo Draconiano per far fronte ad una situazione che rischia seriamente di trasformarsi in dramma generale e che preoccupa non poco tutti i lavoratori.
Con osservanza.
Par quanto sopra esposto, la scrivente è a richiedere un incontro urgente per affrontare l’emergenza determinata dalla diffusione del corona virus e analizzare le possibili soluzioni che consentano ai lavoratori e lavoratrici di superare questo difficile momento». Una nota firmata da Stefania Fantauzzi. Poi allo scoperto tutte le sigle firmatarie assieme alla Fiom. «Le strutture e i rappresentanti sindacali sono impegnati ad ogni livello e in tutte le realtà produttive con la direzione aziendale di Fca per applicare le misure sanitarie definite dal Governo per contrastare la epidemia di coronavirus. In particolare negli stabilimenti di montaggio, in cui ciò implica una più complessa riorganizzazione della produzione, è stata decisa una fermata necessaria a modificare anche i flussi produttivi per favorire la ripresa garantendo la salute dei lavoratori. Il tempo della fermata sarà necessario a verificare che siano applicate tutte le misure indicate dal Governo per contrastare il contagio. Si stanno portando avanti una pluralità di azioni, quali la interruzione delle trasferte, dei meeting, delle attività formative, la diminuzione e lo scaglionamento dell’affluenza nelle mense e degli spogliatoi, la sanificazione degli ambienti e dei servizi, la più ampia diffusione possibile dello Smart working negli uffici, la adozione della distanza minima di sicurezza di un metro fra le postazioni nei reparti produttivi. Sarebbe utile almeno per le postazioni più critiche la disponibilità di strumenti di protezione individuale, quali le mascherine, ma ciò di fatto è momentaneamente impedito dalla loro oggettiva penuria che ha costretto le Autorità anche a requisizioni. Il Governo deve agire risolutamente per sostenere la azione delle imprese e dei lavoratori, garantendo ad esempio forniture di mascherine e guanti, varando ammortizzatori sociali utilizzabili con certezza in questo drammatico frangente e sostenendo le attività economiche che corrono il rischio di essere travolte. Anche se dovessero essere assunti provvedimenti più drastici di fermata generalizzata delle attività, questi non potrebbero per loro natura che essere transitori e quindi dovrebbero essere utilizzati non solo per un momentaneo rallentamento dei contagi, ma anche e soprattutto per rafforzare le strutture sanitarie della nazione. È necessario continuare il confronto ad ogni livello per affrontare l’emergenza, tutelando la salute e il lavoro». La nota è stata diffusa dagli uffici stampa di Fim-Fiom-Uilm-Fismic-UglM-AqcfR. Infine, l’esito del confronto, si è riunito nella mattinata di ieri il comitato esecutivo di stabilimento congiunto con la Rls, alla presenza del nuovo direttore e di tutto il team direzionale.
II comitato esecutivo con la RIs di Uilm-Fim-Ugl-Fismic ha chiesto di fermare lo stabilimento cosi come già fatto in quelli di carrozzeria.
L’azienda ha dichiarato l’impossibilita di chiudere il Plant ma metterà in atto fin da subito tutte le misure in campo, così come previsto dal Decreto della Presidenza del Consiglio, effettuando parziali fermate con le seguenti misure.
Motore 8v: montaggio fermo dalle ore 6.00 di giovedì 12 marzo alle ore 6 di lunedì 16 marzo.
Pre-montaggio lavora regolarmente.
Motore 16v. montaggio e lavorazione 8v.e 16 v. fermo dalle ore 6.00 del 12 marzo alle ore 22 dello stesso giorno. Ute 121 e collegati (Lavorazione 16v.) lavora regolarmente.
Cambio C546 (M40) fermo nelle giornate di giovedì 12 e venerdì 13 marzo.
Le fermate del motore 8 e 16 valvole verranno coperte con Cds (contratto di solidarietà), mentre per i lavoratori del cambio C546 la copertura sarà garantita con par collettivo (così come previsto dal Ccsl). Le unità produttive del motore T4/V6 e del cambio C520 lavoreranno regolarmente in quanto nelle suddette aree nel rispetto del DPCM è garantito il distanziamento sociale.
MENSA: In via straordinaria/temporanea, a partire da lunedì 16 marzo ci sarà la possibilità di fruire del servizio mensa a fine turno, con la possibilità per chi non volesse usufruirne di uscire alle ore 13.30/21.30/05.30 con la mezz’ora retribuita.
Per chi usufruirà del servizio mensa ci sarà un cestino preconfezionato con alimenti imbustati ermeticamente e una bottiglia d’acqua.
Verranno chiusi i beverini. Infine verrà garantito il servizio mensa ai lavoratori che effettueranno il turno centrale.
Servizi Igienici. Verranno intensificati gli interventi di pulizia ordinaria/straordinaria con sanificazione di tutti i servizi igienici e con l’inserimento di saponi igienizzanti. Nei locali igienici per evitare assembramenti si potrà accedere con massimo quattro lavoratori.
Aree relax. Pulizia due volte a turno, con l’inserimento di dispenser igienizzanti. Nelle suddette aree si accederà per area di appartenenza, rispettando il divieto di assembramenti.
Inoltre, si fermerà anche la Sevel.
L’Azienda ha comunicato che a partire dal primo turno di domani mattina e fino a domenica la fabbrica verrà fermata per riorganizzarsi in modo da rispettare il decreto del Governo.
A partire da lunedì abbasserà i volumi produttivi e lavorerà con personale ridotto. L’azienda provvederà a richiedere la cassa integrazione per coprire i Lavoratori che rimarranno a casa sia nella fermata totale sia nei giorni successivi.

Emanuele Bracone

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