L’ex deputata Pd Laura Venittelli scrive, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli chiama. Ore drammatiche e concitate per l’emergenza Coronavirus in Molise, che purtroppo ha mietuto ieri la prima vittima in Molise. L’ospedale San Timoteo di Termoli resta chiuso, in attesa che la sanificazione e l’igienizzazione terminino e che vengano richiamato medici e personale sanitario, buona parte in quarantena, per poter riaprire il Pronto soccorso. In questo quadro critico, la dirigente nazionale dem Laura Venittelli, già parlamentare alla Camera, ha inviato l’ennesima missiva al Ministro alla Salute Roberto Speranza e al Capo della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli. «La scorsa settimana, e precisamente il giorno 11 marzo, ho inviato una nota per rappresentare il grave vulnus che si è verificato in tutto il Basso Molise, con la irragionevole chiusura “sine die” operata dalla Regione Molise il 6 marzo 2020 dell’ospedale San Timoteo di Termoli. Per un’esigenza di sanificazione del detto nosocomio, a seguito di alcuni casi di positività al virus Covid-19 di un medico del 118 e di 2 medici di altri reparti, la Regione Molise ha proceduto alla chiusura senza indicazione del giorno della Riapertura dell’intera struttura. A tutt’oggi l’ospedale è ancora chiuso e ciò nonostante Vi abbia rappresentato, con la predetta lettera dell’11 marzo 2020, l’incresciosa e pericolosa situazione per tutto il territorio basso-molisano in cui risiedono oltre 130mila persone, in cui ancora oggi sono operative fabbriche importanti del nostro tessuto economico, come Fca Auto e fabbriche chimiche con migliaia di persone impegnate quotidianamente e provenienti anche da altre regioni. Scrivo a voi affinché possiate mettere in campo iniziative immediate, a fronte della dannosa lentezza degli organi che gestiscono la sanità molisana, in primis Asrem e Regione Molise. A ciò voglio aggiungere, senza polemizzare, che i numerosissimi interventi effettuati presso il Ministero della Salute nei mesi scorsi, per rappresentare e mettere al corrente il signor Ministro della condizione di difficoltà della Sanità Pubblica Basso Molisana, trovano oggi un triste riscontro. Certa di una vostra attenzione e di un vostro intervento più che sollecito sulla gravissima questione, porgo ossequiosi saluti e vi dò un grande in bocca al lupo».
Ma la notizia è la risposta telefonica avuta proprio da Borrelli, nel pieno dell’emergenza Coronavirus. «Alle 15.10 ho ricevuto, da un numero fisso romano, la telefonata della segreteria del Capo della protezione civile che, subito, mi ha messa in contatto con il dottor Borrelli. Il Capo della Protezione civile ha mostrato grande interesse per la questione Termoli e ha voluto che io gli “sintetizzassi” il contenuto delle lettere. Nell’immediato ha contattato il dottor Andrea Urbani, segretario generale della Salute per sapere se fosse al corrente della situazione venutasi a creare all’ospedale San Timoteo. Lo stesso Urbani, dopo aver ribadito che sono le Regioni che hanno la competenza su apertura e chiusura ospedali, cosa a noi già nota, poi ha esclamato sgomento “Come? Da tutte le parti si aprono gli ospedali e in Molise si chiudono?» Urbani e Borrelli si sono impegnati nell’ immediato a trattare la questione Molise per la più veloce riapertura dell’ospedale di Termoli dove, tra l’altro, si potrebbero utilizzare all’incirca 10 posti di terapia intensiva».

E.B.

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