Sarà un’estate tutt’altro che idilliaca, ben lontana da quelle a cui siamo abituati e di cui resteranno soltanto i ricordi: la fase 2, destinata al contenimento della pandemia Covid-19, seppure consentirà la riapertura della totalità delle attività chiuse in precedenza, è ricca di regole e di restrizioni. Norme che andranno a limitare posti a sedere, aumenteranno le distanze e riscriveranno le abitudini degli italiani, soprattutto per ciò che riguarda la vita balneare: in spiaggia, a partire da giugno, si dovrà fare più attenzione al distanziamento sociale che alle scottature.
A stabilire ciò che si potrà, ma soprattutto ciò che sarà vietato, ci ha pensato il Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza che nel documento Inail-Iss, fornisce le strategie per il contenimento del virus. Accantonati i divisori in plexiglass, tra le nuove misure da adottare per consentire ai cittadini di godersi il mare in tutta sicurezza, ci sono la distanza tra gli ombrelloni, la prenotazione obbligatoria, il cibo esclusivamente da asporto, i percorsi di ingresso ed uscita, l’addio ai giochi sulla battigia o ai bagni in mare in gruppo. Regole che riguarderanno sia le spiagge attrezzate che quelle libere, con controlli affidati a vigili e steward.
Giudizio durissimo da parte del Sib nazionale.
«Se il testo del decreto legge non rimuoverà gli ostacoli burocratici che impediscono l’applicazione della legge 145/2018 (contiene il differimento delle concessioni al 2033) – come preannunciato da Franceschini – questa estate la maggior parte dei 30.000 stabilimenti balneari italiani rimarrà chiuso. Quest’anno non ci sarebbero le condizioni per l’apertura della balneazione attrezzata italiana in assenza di garanzie sulla continuità aziendale», lo ha affermato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio. «È bene che si sappia che se la norma non c’è nel testo che verrà varato dal Governo – ha continuato Capacchione – le 30.000 imprese balneari quest’anno non saranno messe nelle condizioni di operare». Nella nuova versione del testo del prossimo decreto legge, infatti, non ci sarebbe la norma preannunciata dal ministro Dario Franceschini per rimuovere gli ostacoli burocratici che ritardano l’applicazione della legge n. 145/2018, la quale stabilisce il differimento della scadenza delle concessioni demaniali marittime al 2033. «Se così fosse sarebbe un segnale bruttissimo nei confronti delle nostre imprese – ha concluso Capacchione. Un impegno solenne e ufficiale del ministro del Turismo che sarebbe stato, clamorosamente, disatteso. Né potrebbe essere giustificato il rinvio dell’inserimento della norma in sede di conversione del decreto legge perché si tratterebbe, nella migliore delle ipotesi, di arrivare a metà luglio. Troppo tardi. Il tempo è adesso».
Ingresso su prenotazione:
L’ingresso contingentato è uno dei cardini che sta permettendo al mondo, all’Italia ed alle singole regioni, di riuscire a contenere il rischio di contagio. Una misura che, in attesa di un vaccino, dovrà essere seguita alla lettera, a maggior ragione sulle spiagge italiane. Per questo nel documento viene menzionata «la prenotazione, anche per fasce orarie, preferibilmente obbligatoria», al fine di evitare assembramenti. Dovranno essere favoriti anche pagamenti veloci, con carte di credito contactless, prepagate o tramite app.
Percorsi:
Per evitare l’incontro (o lo scontro) tra i vari utenti, bisognerà differenziare i percorsi di entrata ed uscita dagli stabilimenti, apponendo una segnaletica verticale ed orizzontale che consenta ai bagnanti di seguirla e rispettarla senza difficoltà.
Cibo da sporto:
Bar e ristoranti sulla spiaggia dovranno seguire le stesse regole dei colleghi posizionati sull’asfalto: il cibo diventerà da asporto, con possibilità di consumazione sotto l’ombrellone, solo laddove non fosse possibile mantenere il distanziamento tra i tavoli
Stop alle chiacchiere tra vicini:
Dimenticate le chiacchiere tra vicini di ombrelloni, lo scambio di ricette o i giochi tra bambini di famiglie diverse. Da quest’anno gli ombrelloni saranno distanziati fra loro di almeno 5 metri, distanza da rispettare anche per quanto riguarda gli ombrelloni della stessa fila che dovranno essere posizionati ad almeno 4 metri e mezzo tra loro. Stesso discorso per ciò che concerne le attrezzature da spiaggia (lettini, sdraio o sedie) tra cui dovranno passare almeno 2 metri, mentre il passaggio sulla battigia dovrà, obbligatoriamente, essere lasciato libero per minimizzare gli incontri. Vietato anche posizionare il telo sulla sabbia.
Obbligo di accompagnamento:
Per evitare che l’utenza possa essere spaesata dalle regole, perdendosi tra i vari ombrelloni e rischiando di assembrarsi mentre è alla ricerca del numero che ha prenotato, il documento prevede che i clienti siano accompagnati «nella zona ombreggio da personale dello stabilimento adeguatamente formato, che informi la clientela sulle regole da rispettare».
Mascherine obbligatorie:
Per raggiungere le postazioni e per lasciare le spiagge, gli utenti dovranno indossare la mascherina. Gli stabilimenti dovranno, invece, posizionare dispenser per l’igiene delle mani, sanificare regolarmente e più volte al giorno i luoghi comuni (bar, bagni) e le attrezzature. Per ciò che riguarda docce (consentite solo quelle aperte) e cabine, il loro utilizzo dovrà essere limitato, nell’ipotesi in cui non sarà possibile disinfestare l’area tra un utilizzo e l’altro.
Spiagge libere:
L’arenile libero rappresenta una favolosa opportunità per residenti e turisti che non vogliono pagare l’affitto giornaliero, settimanale o mensile per godersi le meritate vacanze al mare. La possibilità di usufruirne gratuitamente, però, mette in serio rischio la salute pubblica, soprattutto in un periodo di emergenza sanitaria. Per questo motivo il Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza ha studiato le possibili soluzioni per consentire all’utenza l’utilizzo delle spiagge libere in sicurezza: l’affissione di cartelli multilingua recanti i comportamenti da tenere, l’apposizione di nastri per favorire il contingentamento degli spazi, turnazioni orarie e prenotazione attraverso app e piattaforme per andare al mare (discorso che potrebbe valere anche per i parcheggi), limitazione del tempo che i bagnanti possono restare sulla battigia, pulizia della spiaggia ed igienizzazione delle attrezzature comune (ad esempio bagni). Le regole valgono sia per gli utenti che per il personale impiegato negli stabilimenti, che dovrà essere munito di guanti in nitrile ed attenersi scrupolosamente alle procedure per la corretta pulizia dei luoghi e delle mani.

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