Da settimane stare in fila all’ospedale San Timoteo, o meglio sul piazzale del presidio di viale San Francesco, è un calvario, con l’esplosione del caldo anche di più. Nonostante migliorie continue e accorgimenti non c’è verso di invertire la tendenza, specie con l’aggiunta dell’afflusso turistico. Da qui, l’attacco a viso aperto del circolo dem, firmato dalla commissaria Maricetta Chimisso. «Tutti in fila assembrati uno appiccicato all’altro per fare la fila, tutti agguerriti per non perdere il posto, in barba al distanziamento sociale», è questa la denuncia, con tanto di foto allegata. «Raggiungere la tenda triage è come trovare una pozza d’acqua in mezzo al deserto. Il contributo della protezione civile è lodevole: distribuiscono acqua, cercano di mantenere l’ordine e la calma tra i cittadini orientati al solo risultato e ormai “arrostiti” e seriamente disidratati. Di certo servirebbero anche una protezione solare 50+ e cappellini! Eccoli i pazienti basso molisani, accampati sulle panche, a ritagliare pezzetti d’ombra per non prendersi un insolazione. In fila ci sono persone che non godono di buona salute, bambini e anziani disabili! Si suda e ci si scotta! Tutto questo è a maggior ragione pericoloso per pazienti cronici e fragili. Eppure il servizio di accesso al San Timoteo è gestito come testimonia la foto. Manca il personale, l’organizzazione all’interno dell’ospedale è confusa, non sono presenti dispenser con gel igienizzanti e si permane nello stesso spazio in troppe persone. яндекс.
Il nostro governatore Donato Toma e il Sindaco di Termoli, nonché presidente della Provincia , tacciono: a quanto pare non è di loro competenza la qualità dei servizi ospedalieri erogati. Caro Toma e caro sindaco di Termoli, invece di rimanere sulle vostre poltrone, sicuramente al fresco, andate in giro, guardate gli ospedali in che condizioni si trovano, parlate con la gente e provate a fare la fila sotto il sole con loro. E poiché compito di una opposizione seria è di essere utile, vorremmo capire perché non sia possibile collocare il pre-triage nei corridoi metropolitani del pian terreno, al fresco e al chiuso, accessibili, dedicati, senza barriere, contingentabili e pochissimo frequentati dal personale interno. Dunque se responsabile principale è l’Asrem, le responsabilità politiche non sono meno gravi.
La surreale fila sotto il solleone è solo la punta dell’iceberg di una disattenzione gravissima verso il cittadino Termolese e tutto il Basso Molise, che diventa accanimento nei confronti dei più deboli. Come i malati cronici geriatrici, a cui è richiesto di andare di persona a rinnovare l’esenzione per una patologia incurabile. Sempre sotto il sole. Intanto in conseguenza del dissesto sanitario aumentano in queste ore le addizionali regionali, l’Irpef e l’Irap. I servizi diminuiscono e i costi aumentano. Strano, stranissimo modo di declinare il Ssn, che magari fosse ancora nazionale».

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