Due solo i positivi a Termoli (cluster noto) e sono anche quelli di tutto il basso Molise, dopo i 55 contagi di due giorni fa che avevano alzato e di molto la soglia di allarme sul territorio. Intanto, Novità rilevante quella resa nota dal direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano, e riguarda la città di Termoli. E’ stato attivato il nuovo centro prelievo tamponi al vecchio ospedale Termoli, nella sede distrettuale dell’Asrem stessa in via del Molinello. Comincerà ad entrare in funzione da oggi. Secondo quanto disposto dai vertici dell’Azienda sanitaria regionale del Molise, verranno potenziati i turni di prelievo sia alla mattina che nel pomeriggio. Nell’ambito del potenziamento delle attività di contact tracing e di potenziamento delle modalità di screening si aggiunge questo ulteriore ed importante tassello, che segue di poche ore l’ordinanza emessa dal Governatore Donato Toma finalizzata all’ampliamento della diagnostica Covid nel Molise. Intanto, proprio sull’ordinanza Toma giunge un distinguo dal patologo clinico Giancarlo Totaro. «Test/tamponi rapidi (quindi indifferibili ed in odore o sospetto di una situazione clinica che presuppone un contatto e/o una positività) dai medici di famiglia? Tutti sanno che i medici di famiglia hanno gli studi dappertutto e molti studi sono ubicati presso i condomini. Quindi andrebbero/andranno organizzati percorsi Covid nei condomini? Se “succede” qualche positivo si “chiude” anche tutto il condominio? I percorsi per la diagnostica Covid devono essere dedicati e separati, è una regola d’oro primaria ed irrinunciabile. Sono buona cosa solo se si pone la massima attenzione a non fare pericolosi pasticci; ci vogliono grandi controlli. Il medico di famiglia di quali garanzie assicurative gode essendo un convenzionato e non un dipendente? Qualunque cosa si può fare ma i percorsi per la diagnostica Covid dovranno essere certificati, verificati, dedicati e separati, questa è una regola d’oro primaria ed irrinunciabile. I test/tamponi rapidi fatti e processati in estemporanea con la patologia clinica sul territorio presso i distretti sanitari di base con personale dedicato, medico specialistico ed infermieristico (come per tutte le altre branche della medicina specialistica ambulatoriale che fa parte dell’”assistenza primaria” come da DL 30.12.1992 n.502), sarebbe una soluzione di qualità praticabile con un impegno economico assolutamente accettabile per i bilanci Asrem».

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