Slittato dallo scorso aprile, si entrerà nel merito il prossimo 21 gennaio, dopo un anno e mezzo dai fatti dell’estate 2019, il ricorso al Tar Molise sul provvedimento che nel giugno dello scorso anno chiuse il Punto nascita di Termoli. Un’estate infuocata quella pre-pandemia, che vide anche la costituzione del comitato Voglio nascere a Termoli, ora Molisanità#L113. Cittadini, sindaci, mamme, tutti insieme per difendere un baluardo ineludibile del territorio bassomolisano. Insomma, la giustizia amministrativa non si ferma. Anche in questo difficilissimo autunno. La battaglia politica, sociale e amministrativa sul Punto nascita di Termoli potrebbe diventare un caso giurisprudenziale. L’ultimo tassello, prima dell’udienza del gennaio venturo, fu la decisione del Consiglio di Stato di respingere l’appello di commissari, Asrem e Ministeri, definita una autentica randellata da uno dei legali chiamati dal primo cittadino di Termoli a esporre le tesi giuridiche su cui si sono fondate le tre vittorie in sede giudiziaria. Enzo Iacovino, Vincenzo Fiorini, Silvio Di Lalla e Massimo Romano perorarono una causa di cui all’inizio null’appunto erano convinti. Fino al caso di Termoli, né i vari Tar che si erano espressi, tanto meno Palazzo Spada, avevano mai accolto un ricorso contro un provvedimento di chiusura di un Punto nascita con parti al di sotto delle 500 unità annue, limite in deroga già imposto dal decreto Balduzzi. Oltre ai 3 legali originari, in campo anche Laura Venittelli, che ha patrocinato il ricorso ad adiuvandum di altre 13 mamme.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.