venafro consiglio minoranza

Un solo punto iscritto all’ordine del giorno: Approvazione piano finanziario e tariffe delle tasse sui rifiuti. Questo recita la convocazione d’urgenza disposta dalla presidente dell’assise comunale, Stefania Di Clemente, per il prossimo 30 settembre alle ore 18.
A Palazzo Cimorelli, dunque, in attesa della delicata prova del bilancio di previsione – seduta fissata per il 10 ottobre, due giorni prima delle elezioni provicniali – il Consiglio sarà chiamato ad approvare la Tari. Ma questa convocazione d’urgenza è rimasta assolutamente indigesta alla minoranza. Il gruppo “Venafro che vorrei” ha infatti evidenziato come si tratti “dell’ennesimo pasticcio di un’amministrazione politicamente incompetente”. Secondo l’opposizione capeggiata da Alfonso Cantone “il bilancio approvato in giunta ieri sera (25 settembre, ndr) è illegittimo, nullo”. Il gruppo “Venafro che vorrei” annuncia quindi che è intenzionato a tenere una conferenza stampa in concomitanza con la prossima seduta dell’assise per spiegare quanto accaduto. In sostanza, i consiglieri sottolineano come non si comprenda e non si giustifichi l’operato dell’amministrazione Sorbo.
“Dobbiamo pensare che per la fretta di tenere il Consiglio sul bilancio (fissato al 10 ottobre) due giorni prima delle elezioni provinciali con il chiaro intento di danneggiare la campagna elettorale di Ricci e del centrodestra hanno approvato dei conti con dati ‘inventati’ o dedotti non si capisce bene dove. Come hanno fatto ad inserire in bilancio l’entrata derivante dalla Tari (tassa sui rifiuti) se ancora non sono state definite le tariffe e non è stato approvato il piano finanziario?”. Insomma, l’azione dell’amministrazione Sorbo sarebbe connotata “da una incompetenza politica disarmante: in pratica hanno dimenticato di applicare la Tari…”. Quindi, un appunto anche sulla convocazione d’urgenza del Consiglio: “Non si tratta di una calamità, tutti gli altri amministratori avveduti sanno che è un adempimento da sbrigare prima del bilancio ed entro il 30 settembre. Tutti tranne Sorbo…”.
Secondo la ricostruzione della minoranza, solo ieri mattina qualcuno avrebbe ravvisato l’esigenza, anzi la necessità di portare in Consiglio la Tari pena sostanzialmente l’impossibilità di applicare la tassa. Con tutte le conseguenze del caso. Conseguenze che, comunque, secondo “Venafro che vorrei” ci saranno ugualmente: andremo in tutte le sedi, ad iniziare dalla Prefettura, per ristabilire la legittimità. Dunque, la seduta del 10 ottobre rischia di saltare, almeno questo è quanto sostengono i consiglieri di opposizione. La Tari sarebbe propedeutica al bilancio di previsione. Invece, con la documentazione consegnata alle minoranze il 25 settembre sera e la convocazione del Consiglio sulla Tari solo ieri mattina si sarebbe invertito l’ordine. Ristabilire la noprmalità è quello che ora chiedono, anzi pretendono dai banchi di “Venafro che vorrei”.

(su Primo Piano Molise oggi in edicola)

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