Alfredo Ricci come i sindaci delle metropoli della pianura padana: contro l’inquinamento il capo di Palazzo Cimorelli ha infatti deciso che bloccherà il traffico. Pur consapevole che tale provvedimento non potrebbe essere adottato lo emanerà lo stesso per tutelare la sua comunità.
Il primo cittadino ha optato dunque per le “maniere forti”. D’altronde la situazione è alquanto preoccupante. E Ricci non lo nasconde affatto. Gli sforamenti continui di cui abbiamo ampiamente riferito – anche il 7 gennaio la centralina ha lanciato l’ennesimo allarme – non lo lasciano tranquillo.
«Una situazione che non si era mai verificata con questi livelli – ha premesso il sindaco a Primo Piano Molise -. Inutile nascondere che è una situazione inedita con cui ci troviamo a fare i conti». Alfredo Ricci, pertanto, in queste ore sta definendo l’ordinanza che vieterà la circolazione di auto e mezzi pesanti a Venafro. Anche se c’è un ma. E il sindaco è chiarissimo nella sua allusione: «Ho dubbi che il tema sia soltanto il traffico o il riscaldamento delle abitazioni…». Il capo dell’amministrazione va pure oltre per la verità, e non teme di affrontare “la” questione.
«Io non sto dormendo come qualcuno può pensare dall’alto delle tastiere Facebook… Ho lavorato anche a Natale per la mia città. Il 27 dicembre ho scritto a Regione, Arpa, Prefettura e Anas richiedendo l’adozione di enecessari e opportuni monitoraggi e provvedimenti sia per il traffico che per gli impianti produttivi da cui provengono emissioni inquinanti, anche se ubicati in comuni limitrofi ma con effetti ricadenti in maniera diretta su Venafro, stante la contiguità territoriale». Nonostante la dicitura “urgente”, però, fino a ieri a Palazzo Cimorelli nessuno si era preso la briga di rispondere. Con un silenzio assordante. Nemmeno dopo il sollecito del 2 gennaio attraverso il quale Ricci ha avuto modo di “minacciare” che «il sottoscritto è pronto a valutare l’adozione di ogni provvedimento necessario per fare fronte alla situazione».
Insomma, il sindaco di Venafro ‘sfida’ tutti, anche – va detto – la stessa Prefettura che pure in passato aveva sostenuto che il sindaco della città non potesse adottare ordinanze concernenti limitazioni al traffico in quanto scaturenti implicazioni in altre province e regioni. «Arrivati ad un certo punto, mi interessa molto più della mia città che del diritto… Aspettiamo eventuali ricorsi! Le istituzioni sono al corrente: se non mi diranno come e dove intervenire, lo farò io con limitazioni alla viabilità. Insomma, farò ciò che posso consapevole che il traffico non è il solo o principale problema e considerato soprattutto che io non posso intervenire sugli impianti produttivi». Il provvedimento annunciato dal sindaco, che dovrebbe comunque arrivare a breve, non sarà la sola o l’ultima azione messa in campo. «Credo che non possiamo accettare di provocare disagi a Venafro senza chiedere ancora verifiche sugli impianti potenzialmente inquinanti da parte di chi di competenza».
Alfredo Ricci è un fiume in piena e ne ha pure per chi continua a tirare fuori i “ritardi” per l’avvio dello studio epidemiologico di tipo eziologico: «La delibera di affidamento è pronta da settembre. Stiamo attendendo dal Cnr di Pisa l’ok definitivo sulla bozza di accordo di collaborazione scientifica che ci siamo scambiati. In realtà ho scritto lo scorso 9 dicembre al Cnr e ancora aspetto una risposta. Il 2 gennaio ho sollecitato chiedendo un riscontro definitivo. Se non dovessimo ricevere comunicazioni attenderemo ancora poco perché abbiamo l’esigenza di procedere: eventualmente studieremo altre alternative». In ogni caso, sulla questione Ricci ha invitato chiunque lo volesse a recarsi in Municipio per accedere agli atti: «Sono disposibile, li aspetto. C’è chi preferisce comunicati stampa e post sui social, chi campa di clamore mediatico, io invece ho l’onore e l’onere di amministrare una città…».
Idee chiare, infine, anche sulla bretella di Ceppagna: «Noi vogliamo portarla avanti, ne ho riparlato anche con Toma. Tuttavia, adesso la questione è che è l’Anas che deve decidere».
Comunque, la notizia divulgata ieri da Primo Piano Molise riguardo ai continui sforamenti, con valori sempre più elevati, ha scatenato l’ira dei venafrani più sensibili. Centinaia i commenti inferociti pure sui social. Con qualcuno che addirittura ha azzardato un “Siete una Taranto in miniatura e non vi riuscite a lamentare perché il padrone potrebbe incazzarsi…”.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.