Come annunciato in anteprima a Primo Piano Molise, il sindaco Alfredo Ricci ha varato l’ordinanza anti traffico per rispondere ai continui sforamenti delle polveri sottili registrati dall’Arpa in città.
Il capo dell’amministrazione, nel provvedimento sindacale numero 2 del 2020, ha deciso di “non fare prigionieri”. Nessuno sconto né zone franche. Lo stop alla circolazione sarà dunque globale e andrà ad incidere – in questa fase – sui mezzi più vecchi. Dal 14 al 20 gennaio il divieto scatterà per i veicoli di maggiore carico (con limitazione dalle 7 alle 21) e per quelli di minore carico (con limitazione dalle 9 alle 19,30).
La decisione di Ricci, in realtà, ha ricevuto il sostanziale avallo anche della Prefettura che ha pertanto positivamente riscontrato le note inviate il 27 dicembre ed il 2 gennaio in cui si anticipava un simile provvedimento in assenza di interventi da autorità superiori.
Il sindaco comunque ha emanato l’ordinanza pur consapevole che, «a determinare i superamenti registrati, potrebbero concorrere, oltre al traffico veicolare che attraversa il territorio del Comune di Venafro, anche le emissioni provenienti da impianti produttivi situati in Comuni diversi da quello di Venafro ma i cui effetti, per ragioni territoriali e a prescindere dai confini amministrativi dei Comuni, potrebbero riverberarsi anche sul territorio di Venafro».
Tuttavia, «il sottoscritto – ha messo nero su bianco il capo di Palazzo Cimorelli – può adottare provvedimenti incidenti soltanto su attività situate nel territorio del Comune di Venafro», come da monito neanche troppo indiretto agli omologhi di Pozzilli e di Sesto Campano che, però, non hanno centraline sui rispettivi territori. Insomma, il sindaco ha ribadito l’invito a chi di dovere ad effettuare i controlli di pertinenza sugli impianti produttivi nei paesi limitrofi.
In ogni caso, è presumibile che la stretta al traffico riesca ad abbassare i valori di Pm10 e di Pm2,5 presenti ad un livello che definire preoccupante e allarmante non è una esagerazione per un centro di 10mila abitanti.
Inoltre, con l’ordinanza si è deciso di combattere pure l’inquinamento dovuto al riscaldamento residenziale (massimo 10 ore al giorno).
Sia come sia, l’ultimo dato fornito da Arpa parla di sei giorni di sforamento per le polveri sottili su nove misurazioni. Non va di certo meglio il particolato fine, schizzato pure il 9 gennaio a quota 66 rispetto al limite di guardia fissato a 25 ug/m3. In tal senso a giorni dovrebbe essere resa nota la media annuale.
A dare man forte al sindaco che ha parlato – come del resto pressoché tutte le associazioni ambientaliste sul territorio – di traffico come “concausa” e non fonte principale dell’inquinamento (tra le quali va annoverata pure l’agricoltura) è la stessa Regione che nel Piano integrato della qualità dell’aria 2019 riferisce di un impatto in Molise dei trasporti stradali sul Pm10 e sul Pm2,5 rispettivamente dell’11% e del 17%…

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