Il primo giorno di blocco dei mezzi inquinanti a Venafro (fino a Euro 3) si è aperto ieri mattina con la notizia dell’ennesimo sforamento – datato 13 gennaio – delle polveri sottili: ottavo superamento da inizio anno.
La Polizia municipale comandata dal capitano Gianni Giampietri ha sin da subito avviato i controlli all’incrocio semaforico di via Colonia Giulia sanzionando specialmente i mezzi pesanti “fuorilegge”. L’ordinanza firmata dal sindaco Alfredo Ricci non fa sconti ai veicoli più inquinanti. Nella giornata di ieri il traffico sembrava leggermente ridotto rispetto ai giorni passati. Tutti, però, sono convinti che la viabilità incida marginalmente su quanto sta avvenendo nella Piana in termini di emissioni. Del resto è la stessa Regione, con Arpa, ad indicare un’incidenza dell’11% per il Pm10 e del 17% per il Pm2,5.
Ieri mattina, dopo le parole di fuoco lanciate durante la trasmissione di Teleregione “Fuoco incrociato”, Ricci è stato altrettando duro nella conferenza stampa convocata in Municipio. Ed ha chiesto nuovamente «controlli sugli impianti impattanti che non rientrano purtroppo nella competenza del sindaco di Venafro. Noi blocchiamo il traffico ma gli altri che fanno? A me sembra che gli impianti continuino a funzionare…».
Lo stesso primo cittadino ha manifestato perplessità sulle cause dell’elevato livello di Pm10 e di Pm2,5: «Non crediamo che il problema sia principalmente dovuto al traffico ma la legge non prevede altri strumenti… Ma assicuro che d’ora in avanti niente sarà più come prima, questi disagi non li lascerò solo ai cittadini di Venafro. C’è un impegno forte da parte mia e dell’amministrazione: pretenderò in maniera più decisa controlli e verifiche. Sul traffico non escludo altri provvedimenti, come il blocco dei mezzi pesanti», con deviazioni obbligatorie per chi proviene da fuori Venafro. Una misura che si augurano anche i consiglieri di minoranza, come ammesso dallo stesso sindaco. Del resto, tra gli altri Alfonso Cantone, come ha avuto modo di ribadire ieri, nel 2017 aveva auspicato un blocco del traffico pesante fuori città.
Ricci ha poi anticipato che chiederà formalmente ad Anas cosa intende fare per la viabilità: «Bretella o casello di Mignano? Anas deve prendere posizione. Certo per la bretella crediamo che l’iter possa essere più veloce visto che c’è già progetto, ma si decidesse su cosa investire». Quindi, ha rilanciato l’idea di una centralina di monitoraggio fissa a Pozzilli e una a Sesto Campano. «La Regione vuole investire sui controlli. Pertanto ci aspettiamo questo. Se dovesse servire siamo pronti pure a rinunciare ad una delle nostre due pur di farle installare a Pozzilli e Sesto Campano, così verifichiamo con precisione a cosa sono dovuti gli sforamenti e ci togliamo tutti i dubbi. Come sindaco del Comune di Venafro sono stato lasciato solo. Auspico una partecipazione anche da parte di altre amministrazioni, così come, devo dire, è avvenuto per lo studio epidemiologico». A tal proposito, Ricci ha annunciato che il Cnr di Pisa ha dato finalmente l’ok definitivo. «Ci lavoriamo da mesi, e non dal 9 dicembre come crede qualcuno che farebbe bene a venire a vedere i documenti anziché telefonare in giro… Comunque a giorni voteremo la delibera di giunta per l’avvio dell’accordo di collaborazione scientifica».
Il sindaco ha avuto anche modo di far sapere alla Regione che «noi non siamo entusiasti per gli strumenti mangia smog, non siamo convinti della soluzione ma se si dimostra la loro validità ben vengano».
Ciò che preme ora è il «monitoraggio continuo sugli impianti ma dell’Arpa non con semplici autocontrolli. Ci vogliamo fidare dell’Arpa. Anche perché sugli autocontrolli su cui si fanno conferenze stampa poi le cose vanno dette tutte: ci sono stati evidenze di dati elevati di Pm2,5 nell’autunno 2017 (50 ug/m3 contro il limite di 25 ug/m3), certificate dagli stessi interessati». Sia come sia, tornando al “pubblico”, Alfredo Ricci ha ribadito che «io mi fido dell’Arpa, ma l’Arpa mi deve dare occasione di fidarmi… e non occasione di non fidarmi. Su questo devo dire che sono ancora con il giudizio sospeso… Voglio sapere cosa è stato fatto e cosa faranno, e ovviamente renderò noto tutto per conoscenza anche alla competente procura», ha affermato deciso il primo cittadino venafrano spalleggiato anche plasticamente dalla giunta e parte della maggioranza in conferenza.
«Noi non ci fermeremo il 20 gennaio con il termine dell’ordinanza», ha scandito dunque “minaccioso”.
In ogni caso, polemiche a parte anche sul presunto fermo di impianti (box in basso) durante la vigenza dell’ordinanza di blocco dei mezzi più inquinanti, un dato è certo: e cioè che i cittadini anche in queste ore stanno monitorando ed hanno assicurato che monitoreranno per testimoniare l’attività degli impianti soggetti ad Aia (cementificio e termovalorizzatore in particolare) con tanto di foto e video poi resi noti sui social.
riccardo prete

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