L’allarme Coronavirus è ormai globale. La stessa Organizzazione mondiale della sanità ha parlato di rischio elevato. Sui mass media di tutto il mondo praticamente non si parla d’altro. Così anche nel Venafrano sono scattate le “contromisure”. E ieri mattina, alcuni genitori hanno chiesto alla mamma di una bimba cinese, che da sempre vive nel territorio molisano, di riportare la piccola appena tornata dalla Cina a casa, evitando di frequentare per alcuni giorni la scuola.
La richiesta è arrivata in maniera completamente precauzionale in quanto tutta la famiglia sarebbe stata sottoposta a controlli con esito negativo. Tuttavia, in virtù del fatto che sono stati dimostrati casi di contagio da persone senza sintomi, si è preferito adottare la linea della prudenza: l’incubazione varia da uno a 14 giorni. La madre della bimba ha compreso la richiesta ed ha optato per il rientro a casa, informando la scuola che per alcuni giorni la figlia non frequenterà le lezioni. A testimonianza di come la famiglia sia ben inserita nel contesto sociale, altri genitori si sono premurati (come pare avvenuto anche in altre occasioni) di aggiornare l’alunna sullo svolgimento delle lezioni e dei compiti assegnati.
Nessun allarme, dunque. Solo precauzione e un pò di comprensibile preoccupazione. Tanti genitori hanno tenuto a precisare che la loro richiesta di non far frequentare la scuola alla bimba è arrivata esclusivamente perché la famiglia di recente è stata in Cina (comunque lontana da Whuan), proprio nel momento clou dell’epidemia.
A testimoniare l’attenzione alla questione è intervenuto il presidente della Provincia di Isernia nonché sindaco di Venafro Alfredo Ricci il quale anche se ha sottolineato che «non ci sono segnali per cui allarmarsi. Però si pone oggettivamente il problema di una corretta informazione ai Comuni e alle scuole soprattutto sui protocolli da seguire per stare tutti tranquilli. Su questo infatti ho intenzione di sensibilizzare l’Asrem e il Ministero della Salute a dare informazioni puntuali su come comportarsi anche per tranquillizzare le legittime preoccupazioni che potrebbero porsi pure in futuro».
Anche sui social si è scatenato il dibattito, tra chi scatena allarmismo al momento ingiustificato e chi invece invita tutti ad abbassare i toni ed evitare la caccia alle streghe.
Va ricordato che l’epidemia Coronavirus (virus scoperto a fine 2019) si è scatenata dopo che cinque milioni di abitanti di Wuhan hanno lasciato la megalopoli del centro della Cina in occasione del capodanno cinese. Sono questi viaggiatori che hanno trasportato il virus nel resto del Paese e all’estero. In Cina le autorità hanno deciso di chiudere scuole e università per fronteggiare la grave situazione. Al momento si contano 106 morti, 4.500 contagiati e altri 7.000 casi sospetti. In tutto il mondo, compresa l’Italia, nei giorni scorsi sono stati segnalati i primi episodi.

Pr

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