Proprio mentre dalla Regione era arrivata la notizia positiva dell’aumento delle stazioni di monitoraggio (con tre laboratori mobili aggiuntivi), da Roma giunge invece una “brutta” notizia: il Consiglio di Stato, infatti, ha espresso «il parere che il ricorso debba essere respinto». Di quale ricorso si parla? Presto detto: dell’appello straordinario rivolto al presidente della Repubblica dal Comune di Venafro contro la decisione della Regione Molise di sopprimere la centralina Arpa Venafro 1, di via Colonia Giulia. Il procedimento va avanti ormai dal 2016. A decidere la causa il parere del Ministero dell’Ambiente che interpellato dal Consiglio di Stato, a più riprese, ha dato l’ok all’eliminazione della stazione di monitoraggio in quanto sostanzialmente sostituita da Venafro 2, ovvero quella di via Campania. Palazzo Cimorelli ha tentato in tutti i modi di convincere i giudici dell’errore, ma non c’è stato verso. La delibera della giunta regionale del Molise numero 451 del 7 ottobre 2016, avente ad oggetto “Approvazione dell’adeguamento della rete regionale di rilevamento della qualità dell’aria ai sensi del decreto legislativo 155/2010 e ssmmii”, nella parte in cui prevede la dismissione della centralina di monitoraggio denominata “Venafro 1” dislocata su via Colonia Giulia nei pressi dell’Istituto scolastico “Leopoldo Pilla” potrà esplicare i propri effetti.
A dire il vero, tanto la giunta regionale dell’epoca, a guida Frattura, che l’attuale con Toma hanno sempre ribadito che la centralina – la quale però ormai da due mesi non restituisce dati – non verrà dismessa nonostante la previsione normativa. Tuttavia, non è chiaro se l’impegno potrà essere mantenuto atteso che il Consiglio di stato ha richiamato quanto stabilito dalla giunta regionale e cioè «l’esigenza di evitare “l’inutile eccesso di stazioni di misura anche al fine del contenimento della spesa pubblica”, sul rilievo per cui i dati delle due centraline, secondo quanto riportato nei documenti e negli atti ufficiali della Regione e Molise e dell’Arpa Molise, sarebbero sovrapponibili».
La guerra giudiziario-amministrativa è stata per lo più combattuta sul fatto che Venafro 1 misura il biossido di azoto mentre Venafro 2 no. Obiezione che però è stata superata. Palazzo Cimorelli ha comunque rimarcato come solo «Venafro 1 – via Colonia Giulia – ha registrato negli ultimi dieci anni gli sforamenti del No2, pericoloso inquinante direttamente correlato al traffico autoveicolare».
CAMPOBASSO PIU’ TRAFFICATA DI VENAFRO. A tal proposito, “incidentalmente” è emerso un altro dato degno di nota: tra le righe ma non troppo il Ministero dell’Ambiente, invitato a dare un parere di verificazione dal Consiglio di stato, ha affermato che l’inquinamento da traffico è superiore a Campobasso rispetto a Venafro… Nello specifico, nel parere numero 00190/2020 rilasciato di recente, si legge come «da un lato “nell’attuale assetto dei flussi veicolari la stazione “Venafro 2” risulta essere pertanto collocata in un’area caratterizzata da una situazione non meno critica, in termini di traffico, rispetto all’area di insediamento della stazione “Venafro 1” (pur restando via Colonia Giulia un tratto di strada ad alta frequentazione per traffico locale)”, sicché essa “può essere pertanto considerata, per quanto attiene al Comune di Venafro, rappresentativa anche di aree simili a quella in cui è inserita (incluse quelle che non si situano nelle immediate vicinanze), come via Colonia Giulia”, ma dall’altro lato si aggiunge che “Estendendo il confronto, ai fini di un più complessivo inquadramento della vicenda, alle altre aree della zona IT403, si individua un’area (nel Comune di Campobasso) che appare caratterizzata, sul piano dell’impatto del traffico, da criticità maggiori rispetto all’area di insediamento della stazione “Venafro 2”». Un passaggio messo nero su bianco dal Consiglio di stato citando il Ministero dell’Ambiente che certamente farà discutere in città, dove si dibattono le cause di un inquinamento fuori controllo dovuo a molteplici fonti. Campobasso, dove pure il traffico è maggiormente impattante, a quanto pare non ha tuttavia problemi di inquinamento…
A tutto ciò, proprio ieri si è aggiunta la decisione del Consiglio regionale, su istanza del M5S e con la partecipazione di altri consiglieri, di dare mandato al governatore Donato Toma di commissionare uno studio specifico e differenziato sui fattori di rischio delle zone del territorio più esposte e che presentano maggiori criticità; a rafforzare la rete di monitoraggio dell’Arpa Molise con un numero adeguato di centraline predisposte al rilevamento del Pm 0,1; ad attivare eventuali collaborazioni con l’Ispra e con altri enti.
riccardo p

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