Dopo giorni di tranquillità, il fine settimana a Venafro è riesploso il problema inquinamento. Non solo dell’aria bensì pure dell’acqua. Ancora una volta, infatti, week end evidentemente di ‘sversamenti liberi’ nel Rava considerato che gli ambientalisti hanno denunciato, con tanto di video, la presenza di una copiosa coltre di schiuma bianca sull’acqua. In merito a questi fenomeni, nonostante diversi interventi da parte dell’Arpa con tanto di prelievi di campioni e malgrado indagini dei Carabinieri forestali, nulla è mai emerso. Almeno pubblicamente.
Gli attivisti di “Eco’n’troll” in particolare hanno pure segnalano la presenza di una centralina proprio dell’Agenzia regionale di protezione ambientale lungo il corso del torrente che, apparentemente, non viene però utilizzata.
A proposito di centraline, è arrivato l’”avviso” del gruppo ambientalista rivolto «ai numerosi politici locali: non è passata inosservata la vostra totale indifferenza sulla questione. Perché sulla dismissione della centralina “Venafro 1” di via Colonia Giulia non avete speso nemmeno una sola parola».
In merito al monitoraggio dell’aria, il bollettino parla di ripresa degli sforamenti nonostante le condizioni meteorologiche notevolmente mutate rispetto al mese di gennaio. L’Arpa ieri ha reso noti i dati di venerdì, sabato e domenica: tre giorni, tre ulteriori superamenti del limite delle polveri sottili. Per un totale di 25 sforamenti in meno di un mese e mezzo rispetto ai 35 annuali ammessi dalla normativa.
I valori sono stati di poco superiori ai 50 ug/m3 di media giornaliera: venerdì 51, sabato 69 e domenica 51. Trend in leggera ripresa anche il particolato fine.
In questo contesto, quindi, non va dimenticato che a fine mese scadrà l’ordinanza del presidente della giunta regionale Donato Toma di parziale deviazione del traffico pesante. Sono trascorsi quasi sei mesi dal provvedimento. Un lasso di tempo che dalla Regione consideravano sufficiente per dare un giudizio compiuto sulla bontà della decisione. Tuttavia, da oltre due mesi la centralina di via Colonia Giulia, quella secondo il Ministero dell’Ambiente ‘sacrificabile’, risulta “spenta”. Dunque, sarà difficile fare un raffronto. Va anche detto, però, che l’ordinanza sottoscritta da Toma è la stessa emanata nel 2017, e poi di sei mesi in sei mesi prorogata, dalla Prefettura di Isernia.
Insomma, dopo più di due anni con l’aiuto degli esperti si sarebbe dovuti arrivare ad una conclusione circa l’efficacia della deviazione dei mezzi pesanti dal centro della città. A ciò si aggiunga che lo stesso sindaco Alfredo Ricci, all’atto di proporre il provvedimento emergenziale di limitazione alla circolazione dei mezzi più inquinanti, dichiarò che non avrebbe escluso ulteriori provvedimenti del genere.
In attesa dello studio epidemiologico di tipo eziologico, che richiederà due anni di lavoro, la sensazione è che si proceda a “tentoni”: un aiuto potrebbe comunque arrivare dal proposito della Regione di installare altre tre centraline (mobili) sparse nella Piana le quali dovranno restituire un quadro più preciso della situazione tra – almeno – un anno. Sì, ma nel frattempo?
Ric. P.

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