Macro-Regione: da Venafro una forte spinta verso la cooperazione istituzionalizzata tra Molise ed Abruzzo nonché il resto del Lazio una volta che Roma sarà diventata città-Stato. Un dibattito interessante quello che è andato in scena sabato sera presso il palazzo ex Armieri (e di cui abbiamo riferito ieri da queste stesse colonne). Una sala gremita ha seguito l’intervento di Luciano D’Alfonso, invitato in città da Partecipazione Democratica presieduta da Stefano Buono e dal locale circolo del Pd con Giuseppe Notte. Il senatore dem ed ex governatore dell’Abruzzo ha illustrato i vantaggi che deriverebbero dalla formazione di macro-regioni. Uno sbocco considerato inevitabile pure dal consigliere comunale Stefano Buono, il quale nel suo intervento ha sottolineato come «le sfide che ci attendono non possono essere confinate nel Molise…».
Il presidente di Partecipazione Democratica, dopo aver ringraziato i vertici regionali del Pd presenti, con Vittorino Facciolla e Micaela Fanella, ha rimarcato l’importanza, o meglio l’ineluttabilità di «metterci insieme per affrontare temi come quelli della digitalizzazione e delle infrastrutture che superano i confini geografici attuali». Una sala con cittadini provenienti praticamente da tutta la regione che nel corso del dibattito si è mostrata pressoché unanime sulla strada da seguire. Da soli, insomma, non si va da nessuna parte. Ed in particolare il Molise, che secondo Stefano Buono «da solo non ce la fa. Basti pensare alle gravi difficoltà della sanità, con i debiti prodotti, basti pensare ad una classe dirigente incapace di programmare il futuro. Insomma, per il Molise la via della macro-regione è sopravvivenza. Così come, in realtà, pure per le altre regioni sarà inevitabile. Sono soddisfatto perché il dibattito su questo tema è partito da Venafro. Nelle prossime settimane altri incontri si svolgeranno in tutta la regione».
Dunque, il percorso è ormai tracciato. Ma non è solo una idea politica lanciata da Partecipazione Democratica e da (almeno) parte del Pd: «Già oggi ci sono i comitati del basso Molise che vorrebbero passare con l’Abruzzo perché scontenti della situazione in Molise. L’iter prevede prima la cooperazione rafforzata e poi le macro-regioni vere e proprie. C’è una strategia Ue ben precisa, che verte soprattutto sulle infrastrutture, che indica la cooperazione rafforzata. L’obiettivo è arrivare nella prossima legislatura ad una riforma costituzionale con l’inserimento delle macro-regioni».
Con la nuova configurazione, quindi, i temi più generali verrebbero trattati ‘insieme’ da Molise-Abruzzo-Lazio mentre le politiche di prossimità sarebbero appannaggio dei Comuni. Per Stefano Buono in questo modo «si difende realmente l’identità del Molise. Chi dice il contrario è piuttosto legato ai posti negli enti e in altri organismi che nulla hanno a che vedere con la politica».

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