Arrivano le prime, tangibili conseguenze all’”arrivo” del Coronavirus nel Venafrano. Mentre le condizioni di salute dell’anziano di Sesto Campano ricoverato allo Spallanzati fortunatamente migliorano ancora, a Venafro il sindaco attenendosi al decreto del presidente del Consiglio dei ministri annulla la commemorazione del 15 marzo e la Notte dei fuochi. Se il supermercato dove lavora la figlia dell’82enne sembra sia “evitato” dai clienti, i cinesi addirittura hanno deciso la serrata. Insomma, il Covid-19 inizia a farsi sentire seriamente.
«Il Dpcm del 4 marzo 2020, relativo alle misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus, prevede che “sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura… svolti in ogni luogo, sia pubblico saia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”; nel decreto si precisa che le disposizioni, salve diverse speciiche previsioni (come quella sulla sospensione delle attività didattiche fino al 15 marzo), sono efficaci fino al 3 aprile 2020. Pertanto – ha annunciato il sindaco Alfredo Ricci -, per effetto delle richiamate previsioni, la cerimonia di commemorazione delle vittime civili di guerra del 15 marzo è annullata». Allo stesso modo, quindi, «al momento è annullata la Notte dei fuochi-I falò di San Giuseppe, che si sarebbe dovuta tenere tra il 19 e il 21 marzo; proveremo a recuperare l’evento quando sarà passato questo periodo, anche come segno tangibile di ripartenza. Si tratta di decisioni sofferte – ha spiegato Ricci -, in quanto incidono – quanto alla cerimonia del 15 marzo – sui valori più profondi della nostra identità cittadina e – con riferimento ai falò – su una tradizione tra le più sentite e partecipate, oltre tutto fortemente rilanciata lo scorso anno nel panorama degli eventi nazionali per scelta strategica dell’amministrazione comunale insieme agli organizzatori Giustino Guarini (presidente della pro loco), al direttore artistico Francesco Tomasso, agli abitanti dei rioni e ale associazioni coinvolte nell’organizzazione. Purtroppo, però, si tratta di provvedimenti dovuti in applicazione delle disposizioni governative intervenute nell’ambito della gestione dell’emergenza nazionale epidemiologica in atto». Con l’occasione il sindaco ha invitato nuovamente «tutti i cittadini, al di là di quanto dovuto per disposizione dell’autorità, a tenere comportamenti individuali corretti, nella logica di una ragionevole precauzione e prevenzione, pur senza cadere nel rischio di paure o allarmi ingiustificati. Ogni situazione è monitorata nel giusto modo, in un contesto di raccordo costante con le autorità superiori».
L’82enne di Sesto migliora. «Mio padre sta meglio, mi ha chiamato questa mattina (ieri, ndr) dallo Spallanzani alle 7,30 chiedendomi “l’attrezzatura per la barba”…». Dopo ore e giorni difficili, è chiaramente felice la figlia dell’anziano di Sesto ricoverato a Roma per Coronavirus. Le condizioni dell’uomo lasciano spazio all’ottimismo: «L’ho sentito nuovamente nel pomeriggio e non ha più né febbre né tosse», ha fatto sapere la donna a Primo Piano Molise. Questa mattina sono previsti nuovi esami dopodiché probabilmente nei prossimi giorni verrà ripetuto il tampone. Se da un lato ci sono spiragli, dal lato lavorativo la donna è mortificata in quanto in tanti starebbero evitando di recarsi a fare spesa nel supermercato dove presta servizio al banco, al punto che sui social è scattata una catena di solidarietà con l’invito alla città a mostrare vicinanza ai proprietari: «È una cosa che mi addolora, ne ho sentite tante, addirittura che l’aria lì è contaminata… Spero che tutto passi presto. Io sto bene e qui stiamo tutti bene per fortuna», ha chiosato la donna in quarantena a Venafro con il compagno e due figli conviventi.
I cinesi chiudono. Intanto dopo la decisione dell’ipermercato cinese sulla Statale a Roccaravindola di chiudere dal 9 marzo, da subito a Venafro i negozi gestiti dai cinesi hanno optato per la serrata: «Scelgo di chiudere perché la maggior parte dei negozi cinesi in Italia sceglie di chiudere in questo periodo. I cinesi sono persone laboriose. Il nostro negozio è aperto 365 giorni all’anno. I primi scopritori del Coronavirus sono stati i cinesi, la Cina combatte dalla fine di dicembre. Dove la gente è stata a casa in quarantena più di un mese: ora la situazione è più calma ma molti medici e infermieri si sono sacrificati e molte vite innocenti sono state sacrificate. Ora che il virus è fuori controllo in Italia, ho paura e credo che anche molte persone siano prese dal panico. Oggi tutti i negozi sono ancora aperti, sono preoccupata per la vostra salute. Finora in Italia non c’è stato un cinese contagiato perché i cinesi in Italia stanno riducendo la possibilità di uscita da casa. Viviamo in questa terra e amiamo questo paese tanto quanto come voi, quindi di fronte al virus non aggiungeremo un piccolo problema alla società. Siamo disposti a sacrificare la nostra libertà, sacrificare il nostro lavoro, rimaniamo in casa in quarantena. Spero che le persone capiscano che minore è il contatto con le altre persone e più si riduce il rischio. Speriamo che l’Italia superi questo difficoltà il prima possibile! Forza Italia».

Pr

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.