Alfonso Cantone si inserisce nella diatriba sorta intorno all’accoglienza del leader leghista Matteo Salvini a Venafro. Ma lo fa evidenziando un altro punto di vista rispetto a quello offerto nei giorni scorsi ad esempio dall’ex sindaco Antonio Sorbo e dal consigliere regionale grillino Vittorio Nola.
«In città non si fa altro che parlare della sosta di Matteo Salvini e dell’incontro conviviale avuto con i maggiori esponenti della giunta comunale, oserei dire i soli che a parer mio hanno voce in Comune. Da più parti si è gridato allo scandalo. Antonio Sorbo, Marcello Cuzzone e Vittorio Nola, hanno preso le distanze e, in qualche modo, bacchettato i vertici del comune. Io mi chiedo: ma quali distanze?».
Il consigliere comunale (del gruppo Misto) e provinciale, dunque, non si allinea nelle critiche. «Non devo difendere io l’operato e il comportamento di Alfredo Ricci e Marco Valvona, anche perché tra tutti quelli che scrivono e si lamentano, sono l’unico a non averli votati – è la stoccata di Cantone -. Detto questo, vanno fatte alcune riflessioni».
E quindi: «Un semplice caffè fa gridare allo scandalo, mentre l’appoggio di Michele Iorio (Berlusconi) nel 2013 alla lista capeggiata da Antonio Sorbo, con successiva vittoria per una manciata di voti, è stata una cosa normalissima e benedetta…! La politica è cambiata, non esistono più le sezioni, i partiti, gli ideali ecc. Ricci guida la presidenza della Provincia di Isernia capeggiando un consiglio di destra dopo aver vinto contro una lista di centro-sinistra. La triade Ricci-Valvona-Tommasone ha fatto vincere Sorbo nel 2013 e nel 2018 ha confermato tale forza sempre con l’aiuto dei vertici di Fratelli d’Italia e Michele Iorio, quindi, vi prego, tutti zitti e mosca.. Diversamente, chi grida allo scandalo e si lamenta faccia dimettere i proprio rappresentanti dalla giunta comunale, tanto gli ideali vengono prima di tutto e tutti, no?», è la provocazione del consigliere.
In conclusione, «sono 2 anni – si rivolge direttamente a Sorbo, Nola e company – che i vostri rappresentanti sono seduti su quelle sedie nell’anonimato più assoluto, quindi, vi prego.. non lamentatevi, tanto chi più chi meno… siamo tutti figli di Silvio!».
Insomma, è la frecciatina finale, «hanno goduto senza colpo ferire dell’appoggio di Iorio e del centrodestra nel 2013, così come due anni fa, e ora mi sembra esagerato alzare un polverone per un caffè con il Capitano…».

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