Le festività dei santi martiri in epoca Covid a Venafro sono destinate ad entrare nella storia: per la prima volta in assoluto non si è svolta la processione. Nè quella di “andata” nè quella di “ritorno”. Tuttavia, e ciò ha innescato non poche polemiche, i simulacri dei santi Nicandro, Marciano e Daria sono stati caricati di notte su un camion della Protezione civile e spostati dall’Annunziata al convento (comunque con inevitabile presenza di diversi fedeli al seguito…), dove ieri mattina sul piazzale si sono svolte le principali celebrazioni di San Nicandro. Con annesso solenne pontificale alla presenza del vescovo Camillo Cibotti e di un centinaio di fedeli. Un pontificale super blindato, con tanto di check point sulla Statale: accesso consentito soltanto alle autorità e ai possessori di pass.
Il solenne pontificale 2020 verrà poi probabilmente ricordato pure per uno dei discorsi più politici tenuti in questa sede. Il sindaco Alfredo Ricci, prima di consegnare al vescovo come da consuetudine le chiavi della città e i ceri, con l’affidamento totale della comunità alla protezione e alla intercessione dei santi martiri, ha svolto un richiamo fortissimo alla sanità pubblica e al ruolo del “Ss Rosario”.
In sostanza – in basso ampi stralci del suo discorso – il primo cittadino alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale Vincenzo Cotugno e dei consiglieri Mena Calenda e Vittorio Nola, ha lanciato un messaggio chiarissimo: Venafro (inteso come ospedale “Ss Rosario”) ha dato, ora attende di ricevere.
Tra le righe, ma non troppo, critiche sono state lanciate all’indirizzo del governo, a dire di Ricci lento nell’iniettare liquidità nell’economia.
Non è mancato un passaggio poi sull’equilibrio tra rispetto delle regole e voglia di tornare alla normalità da parte dei cittadini con cui gli amministratori devono fare i conti.
Il sindaco ha dunque voluto ricordare pure Domenico D’Amico, 22enne bojanese che ha perso la vita mentre era sul posto di lavoro: «La sicurezza sui luoghi di lavoro deve costituire una priorità da non perdere di vista neanche in questa fase emergenziale», ha sottolineato Ricci.
Oggi, a conclusione del trittico degli eventi religiosi, è prevista la santa messa alle 20 in basilica (o sul piazzale esterno).

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