Nessuna novità positiva è giunta da Campobasso nel corso di questi mesi. Il Parco regionale storico-agricolo dell’Olivo è senza soldi. E stavolta potrebbe davvero “chiudere” i battenti. La denuncia del presidente Emilio Pesino è rimasta inascolatata. «0 euro dalla Regione Molise per l’unico Parco dedicato all’olivo nel Mediterraneo, per l’unico Parco della Regione, per un Parco che si fregia di essere stato inserito nel Registro nazionale dei Paesaggi rurali storici dal Mipaaf, per un Parco che rappresenta uno dei luoghi storicamente più importanti dell’olivicoltura mediterranea».
Dalle parole del vertice del Parco traspare tutta l’amarezza per il rischio concreto di una “chiusura”.
«Come nel 2015 e nel 2017, anche nel 2020 i burocrati della Regione, che non hanno evidentemente cognizione di come funziona un ente pubblico – è il durissimo j’accuse di Pesino -, sottraggono all’ente il sostegno per il funzionamento previsto dalla legge istitutiva».
Sia come sia, però, «nel frattempo andiamo avanti con la manutenzione dei sentieri per la prossima Camminata nazionale tra gli olivi di fine ottobre, con la prossima presentazione del Piano turistico ambientale e della Comunity Map, come da Progetto Interreg Cross Border Olive in corso».
Il “volontariato”, tuttavia, non potrà durare a lungo. Infatti, Pesino ha annunciato laconino che «a dicembre trarremo le opportune e definitive determinazioni», lasciando intendere di essere pronto davvero a “gettare la spugna”.
Inutile rimarcare la gravità della situazione. Per Venafro sarebbe una grande perdita. Una città, la quarta del Molise, sostanzialmente lasciata in balìa degli eventi. La speranza è che da Campobasso arrivi in extremis un colpo di reni da chi di dovere per salvare il Parco.

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