Distensive le dichiarazioni alla stampa la sera prima. Al mattino, però, il governatore evidentemente ha voluto mettere in chiaro che – come si dice con lessico popolare – non glielo ha ordinato il medico…
Un messaggio sulla chat di maggioranza, che però conta ora meno partecipanti di due anni fa (Iorio, Romagnuolo e Calenda hanno ‘abbandonato il gruppo’), di questo tenore: se non stiamo tutti sulla stessa barca mi dimetto.
Il presidente non conferma l’episodio. Ma spiega che incontrerà la maggioranza, una riunione già in programma in cui però chiarirà meglio le cose evidentemente. Sui malumori nella coalizione dopo la nomina di Marone spiega: «La mia idea di Molise non si limita ai suoi confini, ne ho una visione nazionale. E se a chi sta con me dico che in questo momento c’è una fase in divenire su quello scacchiere mi aspetto aiuto e non che invece ognuno curi e rivendichi il suo peso e il suo orticello. Con l’orticello il Molise non cambia. Io non farò l’errore di mantenere una posizione per tenere uniti tutti a tutti i costi. Né mi rovinerò la vita per avere più consenso possibile. Se mi sento messo sotto ricatto, ho strumenti per sottrarmi».

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