«Riapriremo i piccoli ospedali»
Il leader della Lega s’impegna a Venafro: se andremoal governo proveremo a invertire il trend in sanità
Bagno di folla su corso Campano: basta campare 6mila immigrati nel Molise

«Riapriremo i piccoli ospedali ed elimineremo la legge Forneno»: Matteo Salvini riscalda subito la piazza di Venafro. Arriva puntuale per l’inaugurazione della sede cittadina della Lega. Ad accoglierlo il coordinatore provinciale Luigi Petroni, affiancato dal coordinatore regionale Luigi Mazzuto e tantissima gente. E tanti volti noti della politica cittadina: amministratori e assessori in carica, pronti ad ascoltarlo.
Salvini ci mette poco per conquistare la piazza di Venafro. «Oggi un giornalista mi ha chiesto: presidente dove sta, a Roma, al Senato o alla Camera? Ho risposto: sto andando a Venafro. In Molise. Il giornalista quasi incredulo mi ha risposto: “Ma il Molise quanto conta, è piccolo?” Sono qui per dire che il Molise fa parte dell’Italia e l’Italia è fatta di tanti piccoli centri, e il Molise ha il diritto di avere un governo capace di dare una sanità di qualità, servizi efficienti dopo anni di disastri dei governi di sinistra. Spero che dopo il 22 aprile di rosso resterà solo il vino da queste parti».
E riagganciandosi a quanto sta accadendo a livello nazionale, relativamente alla discussione sul governo del Paese ha aggiunto: «Noi conquisteremo la Regione Molise e io ritornerò qui da premier. La coalizione che ha vinto le elezioni politiche dello scorso 4 marzo è quella del centrodestra. Vorrà dire qualcosa questo o no? Tocca a noi l’incarico di governo e io non mi tirerò indietro. Non sono un gambero, ed è fantascienza pensare che io possa fare il ministro di Di Maio. La Lega è un partito che rappresenta l’intero Paese. Ma ciò che mi interessa è fare un governo per risolvere i problemi degli italiani. Non sono un bambino che dico: “O io premier o niente”. Certo non posso fare un governo con il Pd di Renzi e Boschi… Partiamo da qui, Venafro: io ringrazio i cittadini di Venafro che un mercoledì come questo, alla vigilia del giovedì santo, sente il bisogno di venire e stare con noi in questa bellissima piazza. Significa che il vento sta cambiando anche qui, la gente ci chiede di fare le cose. Noi facciamo poche promesse: riuscire ad entrare in Consiglio regionale significherà che questa Regione avrà la Lega come garante di un programma fatto di cose concrete: sanità per tutti, come avviene nelle regioni dove noi governiamo da vent’anni. Noi gli ospedali li apriamo e non li chiudiamo. Il Partito democratico da queste parti ha solo fatto promesse. Ha seminato solo disastri e lasciato macerie. Il 22 aprile voi cittadini potete rimuovere queste macerie e dare un governo di centrodestra a questa regione che ha bisogno di uno scatto d’orgoglio».
Non poteva poi mancare una stoccata sugli immigrati, proprio a pochi passi da negozio gestito da egiziani: «Non è immaginabile che il Molise, regione così piccola, possa permettersi di dare da mangiare e da dormire a 6mila immigrati. Sanità, sicurezza, lavoro: queste le nostre coordinate per far sì che il Molise possa uscire dall’isolamento». Marco Fusco

Il “Capitano” scende tra la gente: selfie con tutti e saluti al telefono
Matteo Salvini a Venafro è “l’evento”. Dopo l’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento e alla vigilia delle consultazioni per la formazione del governo quella di ieri per il leader leghista è stata una delle prime uscite pubbliche. È stato un bagno di folla e di affetto da parte dei venafrani. Il segretario nazionale della Lega in una piccola città del Molise – al voto per le regionali il 22 aprile – dove ha raccolto il 10% è la “notizia” del giorno per i mass media nazionali. Su corso Campano per l’inaugurazione della sede elettorale c’è quindi tutto il circo mediatico. Inviati di tutte le emittenti dal pomeriggio presidiano Venafro a caccia di elettori leghisti e per raccogliere gli umori della gente. Da Laura Bonsignore di «Nemo» (Raidue) a Luca Bertazzoni di «Piazzapulita» (La7). Tutti hanno mandato giornalisti ed operatori tv sul posto.
Quando arriva – strade tutte bloccate e presidiate da un massiccio schieramento di forze dell’ordine e di pubblica sicurezza – il “Capitano” non si sottrae dall’abbraccio della gente che lo aspetta e lo acclama. Al grido «Matteo, Matteo», Salvini risponde mettendosi in posa per centinaia di selfie; strette di mano e persino veloci saluti al telefono non si negano a nessuno.
Un bagno di folla “disturbato” solo da qualche contestatore: chi gli mostra il dito medio e chi timidamente gli urla «sciacallo». Poi ci sono anche alcuni cartelli che fanno capolino tra la folla. Uno recita: «Ieri terroni, oggi elettori». Niente, insomma, in confronto al passato. Il vento è cambiato. La Lega nel 2013 raccolse 12 voti, il 4 marzo scorso ben 500. Ric. P.

Bagno di folla per Matteo Salvini: «Tornerò in Molise da premier»
Il leader della Lega al Lumière ha detto ‘no’al governo di scopo «Meglio nuove elezioni»
Incurante del litigio a distanza con Luigi Di Maio, che nelle ultime ore, almeno in apparenza, sta vedendo allontanarsi l’ipotesi di un governo Lega-M5S, Matteo Salvini lascia gli ‘affari romani’ e arriva a Isernia. L’appuntamento con le elezioni del 22 aprile per il leader del carroccio ha in sé un’importanza tale da consentirgli di abbandonare, almeno per una sera, trattative, incontri, telefonate. Del resto lo aveva detto a Primo Piano Molise proprio alla vigilia del suo arrivo in Molise: «Abbiamo festeggiato un giorno, dopo il 4 marzo, ma poi subito di nuovo al lavoro». E il lavoro per le regionali lui non intende affatto sottovalutarlo, col pericolo a cinque stelle che incombe e che lui vuole contrastare, nonostante i tentativi di accordo a livello nazionale. Ma quella è un’altra storia.
Accolto da una folla di persone, quelle che hanno accolto con favore l’eliminazione della parola ‘nord’ dal simbolo del partito e dal coordinatore regionale Luigi Mazzuto, l’aspirante premier Salvini intorno alle 21 ha fatto il suo ingresso nel cinema Lumière per presiedere la presentazione dei 20 candidati. «Un mix di gioventù ed esperienza», ha detto soddisfatto. «Così come abbiamo mandato a casa il governo del Pd il 4 marzo, il 22 aprile si può liberare il Molise dal malgoverno del Partito democratico – il parere di Salvini – . La differenza a livello di amministrazione tra Lega e Cinque Stelle, tra il centrodestra e i Cinque Stelle è che il centrodestra e la Lega governano da più di venti anni in Regioni come Lombardia e Veneto dove apriamo gli ospedali invece di chiuderli. Aiutiamo i genitori separati. In Lombardia 15mila bambini vanno all’asilo gratis. Finché si tratta di dire ‘no’ sono tutti bravi, quando si tratta di gestire una Regione, noi dimostriamo da tempo di saperlo fare. L’importante è mandare a casa il Partito democratico che, in Molise, ha già fatto troppi danni».Inevitabile un riferimento all’attuale situazione politica nazionale, sostenendo il suo no al governo di scopo. «Starò il governo se mi faranno realizzare il mio programma – ha concluso -. Non mi interessa litigare otto mesi per la legge elettorale: no fa per me. Meglio tornare alle elezioni. Dal Molise e Friuli dipende se andremo al governo».
Salvini, al termine della serata, si è concesso ai selfie di tante persone, delle circa 500 presenti e ha garantito che tornerà in Molise da premier. VC

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