Le scosse di terremoto hanno toccato non solo il Molise ma anche le regioni limitrofe.
Secondo le prime indicazioni sembra che il sisma sia arrivato fino a Napoli e sia stato rilevato anche dall’istituto geografico nazionale di Madrid.
La polizia stradale di Vasto sud ha effettuato una serie di controlli sul proprio tratto autostradale di competenza. In particolare sono stati verificati i ponti sui fiumi Trigno e Biferno, che insistono nel Molise, e la zona della frana di Petacciato. I controlli proseguono anche con il supporto del personale della Società Autostrade spa.
Come riportato dal quotidiano abruzzese “Il Centro”, un fatto curioso è accaduto in provincia di Chieti, nel comune di Palmoli, dove lo spavento è stato sentito in modo ‘diverso’.
«Il terremoto è un segno degli spiriti maligni». Questa è la motivazione per cui una trentina di migranti nordafricani ospiti del Centro di accoglienza nell’ex convento Sacra famiglia di Palmoli sono scesi in strada impedendo l’accesso al paese.
I migranti erano accompagnati e fomentati da un ventina di serbi anch’essi ospiti nel Centro di accoglienza, arrivati più di recente da Trieste e privi di passaporto. Il blocco, scattato attorno alle 6 di questa mattina, è alla fine stato forzato con l’arrivo dei carabinieri su richiesta del sindaco Giuseppe Masciulli.
Tre anni fa sempre a Palmoli i migranti erano scesi in strada per altri motivi.
Questa volta dietro la vicenda dalle reminescenze tribali esiste in realtà un problema di promiscuità. I serbi hanno una convivenza difficile con i nordafricani e hanno alimentato la credenza sugli spiriti che, secondo i nordafricani, si ‘agitano’ nell’ex convento, dove si trova un cimitero, per far crescere la paura nei migranti. C’è poi stato lo spunto delle scosse di terremoto di ieri notte – che sono state avvertite nel Vastese – ad offrire ai serbi l’occasione per convincere i nordafricani a scendere in strada e far gridare loro di voler allontanarsi dagli spiriti.
La protesta si è chiusa dopo grida e scene paradossali.

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