C’è ancora tanto da lavorare in Molise in tema di attrattività e potenzialità di svago. E anche se non sono certo da maglia nera i dati di permanenza nelle strutture ricettive, i problemi sussistono sulla densità turistica: sono ancora pochi quelli che scelgono il Molise. Almeno questa è la fotografia che emerge dall’indagine pubblicata da Il Sole 24 Ore ‘Cultura e Turismo’ e che analizza alcuni dei fattori che possono influire sul benessere della popolazione nelle province italiane.
Un report che offre qualche risposta e spunto di riflessione per gli addetti al settore, analizzando gli anni dal 2008 al 2018. Certo, paragonare le province molisane di Campobasso e Isernia con le più mondane Rimini, Firenze, Venezia e Milano (che guidano le classifiche) sicuramente è audace, ma meglio puntare in alto che continuare a chiudere le classifiche nazionali.
Così nella classifica finale dell’offerta che il territorio destina al tempo libero, le province molisane sono in coda: Campobasso è all’81esimo posto con 164.6 punti, subito dopo Pavia. Meglio non va per Isernia che si classifica penultima con il suo 106esimo posto e 83.8. In testa c’è Rimini (545.3), seguita da Firenze (501.2), Venezia (460) e Trieste (441.7) mente in chiusura Enna (51.1). Punteggi che derivano dall’analisi di 12 indicatori: densità turistica, permanenza nelle strutture, ricettività e natura, spettacoli, ristoranti e bar, librerie, cinema, teatro, spesa in cinema e teatro, concerti, mostre ed esposizioni e, infine, sport.
Dalla densità turistica, ovvero il numero di presenze per chilometro quadrato, si nota che è ancora bassa la presenza turistica nella nostra regione. La provincia di Campobasso è al centesimo posto della classifica con una densità di 248.3, subito dopo L’Aquila, Pavia e Vercelli. Il capoluogo pentro è terzultimo al 105esimo posto, prima di Enna e Rieti. Anche in questo caso i numeri di Rimini (oltre 37mila), Venezia, Napoli e Milano sono inarrivabili per le nostre piccole province.
E quando arrivano nel Molise, quanto sostano i turisti? I numeri fotografano un buon andamento per la provincia di Campobasso che si difende bene, piazzandosi al 39esimo posto della classifica nazionale, prima di Ancona, Lucca, Napoli e Trapani. Chi sceglie il capoluogo di regione resta in media 3.6 notti. Sono in media solo 2.3 le notti che trascorrono i turisti quando scelgono la provincia di Isernia. Il capoluogo di provincia si piazza all’83esimo posto, ma compete con province quali quella di Bari.
Non manca l’offerta gastronomica. In provincia di Campobasso il valore è di 22.9 agriturismi ogni mille chilometri quadrati, mentre in quella di Isernia sono 9.8. Così la posizione nella classifica destinata alla ricettività e alla natura rispettivamente le provincie sono al 77esimo e 102esimo posto.
Bene anche la presenza di bar e ristoranti. La provincia di Isernia regna e conquista il 24esimo posto della classifica nazionale, piazzandosi subito dopo Siena. Si difende anche quella di Campobasso: è al 38esimo posto nella classifica destinata. Buona l’offerta di librerie sul territorio. Il capoluogo di regione è al 35esimo posto, mentre per Isernia è al 97esimo.
Alta, molto alta, la spesa pro capite destinata agli spettacoli a Campobasso. La provincia capoluogo di regione è al 22esimo posto della classifica nazionale, con circa 42.80 euro a testa, prima di Macerata e di città come Caserta, Bari e Napoli. Resta basso il valore nella provincia pentra: 103esimo posto e una spesa di 4.8 euro pro capite. E nonostante questi numeri, l’offerta di spettacoli resta ancora bassa. Per quelli cinematografici la provincia del capoluogo di regione è all’89esimo posto mentre Isernia è di nuovo penultima. Stessa cosa per il teatro: l’offerta è maggiore ad Isernia che si piazza al 78esimo posto della classifica, mentre quella di Campobasso scende al 104esimo posto. Bassa anche l’offerta che il territorio destina ai concerti: 82esimo posto per Campobasso e centesimo per Isernia.
Nonostante l’offerta, sono ancora poche le mostre e le esposizioni sul territorio: Campobasso è al 70esimo posto, mentre Isernia è nel gruppo delle province che non ottengono alcun risultato e chiude la classifica. Va meglio per gli eventi sportivi che consentono alle due province di piazzarsi a metà classifica nazionale. In testa Isernia al 69esimo posto e qualche gradino più in giù, al 72esimo, Campobasso.
D’altra parte, come un po’ in tutto il sud, a farla da padrona negli eventi è sempre il nord. Tuttavia, come scrive nella sua analisi il sociologo del territorio Valerio Corradi sempre sulle colonne de Il Sole 24 ore, esistono «territori specializzati» che si differenziano «per necessità o per scelta» e che «tendono a specializzarsi e si rivolgono a consumatori attratti da specifiche nicchie». Soprattutto se la scelta è orientata verso un turismo dai ritmi più lenti con «nicchie d’offerta culturale che stimolano uno sguardo romantico, e la ricerca di autenticità di luoghi e atmosfere». Un settore su cui il Molise sicuramente potrà specializzarsi.

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