Carissimi fratelli e sorelle,

 

la festa di san Giorgio, patrono della nostra Città di Campobasso, è sempre un’occasione preziosa di riflessione e di gioia condivisa. Ma quest’anno assume un volto più bello. Per tanti fattori, iniziando dalla visita di papa Francesco in città. La sua presenza e la sua parola ci hanno tanto stimolato!

Inoltre, l’organizza­zione della festa è stata più unitaria. Si lega poi alla Visita pastorale che il Vescovo sta facendo alle parrocchie e negli ambienti di vita (scuole, ospedali, aziende …) e si innesta in gradite manifestazioni culturali, promosse dal Comune, che hanno messo in rete anche altri comuni molisani, che festeggiano san Giorgio come loro Patrono.

 

Questa festa si collega allora pienamente ai grandi momenti di celebrazione che vive il nostro popolo, sigillo di identità e energia per un cammino di speranza: il Corpus Domini, la processione del Venerdì santo, la devozione mariana alla Madonna dei Monti e la festa patronale di san Giorgio. Questi quattro appuntamenti rendono ben vissuto il nostro percorso di fede.

Con messaggi spirituali e civili sempre più preziosi.

 

L’immagine del santo guerriero che infilza il drago diventa allora un’occasione per risentire nel cuore le grandi parole di san Paolo, che scrivendo alla comunità di Efeso (6,10-20),”esorta a rivestirsi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo“.

Ci chiede infatti di aver sempre come cintura la ve­rità, cioè la coerenza, la chiarezza e la trasparenza, mettendo la giustizia come corazza, perché la nostra Città sia retta da scelte di equità, per la costruzione del Bene Comune.

Non deve poi mancare lo zelo per annun­ciare nelle famiglie la Parola di Dio, per pregare di più nelle case, portando il Vangelo nelle realtà quotidiane della vita, in un cammino di santità.

Lo scudo della fede ci permetterà così di resistere alle frecce infuocate del diavolo. Cioè di avere quella fierezza di popolo, che resiste al fuoco di questa tremenda crisi.

L’elmo della salvezza e la spada della Parola completano la nostra armatura, con la fiducia e la passione per l’ascolto della Bibbia, da incarnare poi nel nostro quotidiano. In costante preghiera e saggia vigilanza.

E’ veramente un’armatura ben articolata: verità, giustizia, zelo, fede, parola, fierezza, preghiera. Sette strumenti indispensabili, oggi.

 

Il Santo Padre, papa Francesco, il 5 luglio scorso, nelle quattro soste che ha vissuto con noi: all’Università del Molise; allo Stadio Ex – Romagnoli , dove ha celebrato l’Eucarestia; nella Cattedrale, con la visita ai malati; alla Mensa, nella Casa degli Angeli ci ha lasciato concrete indicazioni, per vivere bene questa festa.

Come Vescovo e come sacerdoti della Città, in ascolto della Parola di san Paolo e riascoltando le indicazioni di papa Francesco, vi proponiamo queste concrete scelte da compiere, per rendere sempre più bella ed accogliente la nostra città!

 

1) Creiamo una maggior unità e una più intensa collaborazione tra le varie istituzioni, religiose, culturali, sociali e politiche. Coordinarsi meglio sarà fonte di forza e di speranza!

 

2) Regolamentare le aperture festive dei nostri negozi, con un ordinato scorrere delle aperture domenicali. A turno! Si potrà dare maggior slancio alle nostre famiglie, aiutare i genitori a fermarsi un po’ con i lori figli, perdendo tempo con loro, nell’ascolto e nella gioia di casa, anche nel gioco.

Ma è soprattutto importante la centralità della Domenica, come il “Dies Domini”, lasciando spazio libero e gioioso per la celebrazione dell’Eucaristia, forma eminente di appartenenza cristiana.

Sarà anche un modo per valorizzare di domenica il nostro bel centro storico, le nostre opere d’arte, nelle varie chiese e musei, così ricchi, per dare all’ambiente, ancora sano del Molise con una natura verdeggiante, quel respiro a pieni polmoni che rigenera e restituisce dignità. Nella quiete e nel silenzio potremo godere il giusto momento della meditazione.

 

3) Valorizzando il centro storico e meglio regolamentando i grandi centri commerciali, saremo capaci di contrastare l’ondata di chiusure dei piccoli negozi, in città.

Che squallore, in certe vie, notare i tanti negozi costretti a chiudere. Va continuata la battaglia anche in Comune e in Regione, per modificare la iniqua legge delle inutili aperture domenicali!

 

4) Diamo la giusta attenzione alla Mensa, benedetta da papa Francesco, con cuore grande. Sta avvenendo in quel luogo un vero miracolo di carità solidale, da parte di volontari, famiglie e aziende. Segno di quella generosità che ha sempre contraddistinto la nostra brava gente del Molise e che ha sorpreso lo stesso Papa.

Perciò diamo sempre impulso a tutto il volontariato, ad ogni livello, per non rischiare che la solidarietà, in questo tempo di crisi, possa conoscere rallentamenti. Più metteremo impegno in tal senso, più troveremo la forza di andare avanti, ed è – questa – la vera medicina, contro ogni paura e indifferenza!

 

5) La realtà sanitaria chiede a tutti noi di compiere scelte unitarie e solidali. Intrecciando i vari luoghi di cura. Unire, coordinare, stimare le nostre realtà sanitarie presenti in città. Non andare fuori regione, ma restar qui, qui rimanere, qui pretendere di essere curati con qualità.

Questa è la forza contro il drago della rassegnazione e della fuga. Troveremo allora, attraverso le nostre scelte pastorali, la maniera giusta di stare accanto al malato. Nelle nostre case e nei nostri ospedali cresca l’impegno per offrire, insieme ai ministri straordinari della comunione, il necessario nutrimento etico e spirituale, con sacerdoti in ascolto, operatori in servizio e sanitari attenti.

 

6) Regolamentare gli orari per le aperture notturne dei luoghi di svago! La stessa libertà notturna del chiasso va seriamente ben definita. Il nostro viene prima del mio. Con genitori responsabili, offriamo così ai nostri giovani stimoli a cogliere la propria libertà in continuità con quella dell’altro, nel rispetto di chi ha bisogno di riposare per svolgere il giorno dopo il proprio lavoro,

Ma è altresì importante aiutare i nostri ragazzi a trovare maggiori spazi nello sport e nella cultura, nel tempo libero e nello studio, con biblioteche e musei, con le scuole curate e sicure.

Nondimeno spronare le nuove generazioni ad incontrare nella loro vita Cristo, l’Amico che possa dare loro un sicuro approdo di speranza, con testimonianze concrete e visibili. Tutto questo, è una forte sollecitazione alle nostre parrocchie e alla stessa pastorale giovanile cittadina.

 

7) Il prossimo Giubileo sulla misericordia ci chiede di guardare, infine, alle nostre carceri, così centrali nella struttura cittadina, con occhi di misericordia. In carcere operano due fattive cooperative, che costruiscono le arnie per le api, lavorando il miele e la cera. Pensiamo sia bello manifestare la nostra solidale vicinanza di misericordia, anche comprando i loro prodotti!

 

Per concludere, ci piace ricordare le parole di chiarezza che papa Francesco ci ha rivolto con la sua Omelia durante la Messa, guardando a Maria, Madonna della Libera, da noi venerata anche in città con grande affetto, in una chiesa che speriamo di vedere presto riaperta: “Costruiamo quella libertà che ci metta a servizio gli uni degli altri, senza gelosie, senza partiti, senza chiacchiere; liberi da ambizioni e rivalità, dalla sfiducia e dalla tristezza (pericolosa, perché ci butta giù), liberi dal vuoto interiore, all’isolamento, da rimpianti e lamentele“.

 

Ci aiuti Maria, per essere realmente “una chiesa materna, accogliente e premurosa verso tutti”, specie oggi, vero i tanti immigrati che bussano alle nostre porte, con tanta drammaticità, certi della protezione di san Giorgio, per vincere sempre il male con il bene. (Rom 12,21).

 

+ p. Giancarlo M. Bregantini – arcivescovo,

don Luigi Di Nardo – parroco SS. Giorgio e Leonardo,

i Parroci della città di Campobasso

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