«Bullismo, cyberbullismo ed educazione ai media»: è il titolo dell’incontro-dibattito che si terrà mercoledì 7 febbraio 2018, dalle ore 10 alle ore 12, presso l’aula magna dell’Istituto statale «Antonio Giordano», in occasione della Seconda Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo che, a scuola come fuori dalle aule, sono fenomeni le cui conseguenze sono sempre più rilevanti nella vita di giovani e studenti.
È l’evento regionale della scuola molisana, organizzato dall’Istituto statale, in collaborazione con l’Usr Molise, con il garante regionale dei Diritti della persona, gli istituti comprensivi «Pilla», «Testa» di Venafro e l’Istituto comprensivo di Montaquila.
Mercoledì 7 febbraio, dunque, ci sarà la presentazione dei contributi degli studenti con il lancio di uno spot di pubblicità progresso contro il bullismo e il cyberbullismo realizzato dal gruppo comunicazione del «Giordano». Gli onori di casa saranno assicurati dalla preside Rossella Simeone; a seguire gli interventi dei referenti bullismo e cyberbullismo regionali e provinciali. Spazio poi alla relazione della garante regionale dei Diritti della persona Leontina Lanciano. Le conclusioni affidate al direttore Usr Molise Anna Paola Sabatini.
In linea con le disposizioni del Miur, l’evento si inserisce anche nell’ambito del Safer Internet Day (Sid) del 6 febbraio dedicato invece alla sicurezza sulla rete in generale.
«Il legame tra queste due tematiche è molto intenso – si legge tra le motivazioni dell’evento -: se infatti, fino a qualche tempo fa, i bulli agivano solo “fisicamente” ora il problema ha preso una piega diversa, spostando il piano d’attacco anche sul web, perciò è importante prendere le giuste precauzioni e fare un uso consapevole degli strumenti informatici. Virtuale o fisico che sia, il bullismo, diretto o indiretto, non va ignorato. Al centro della scena ci saranno le ragazze e i ragazzi, in particolare quelli tra i 14 e i 18 anni, la cui vita sui social è stata oggetto di un’indagine sull’hatespeech affidata da Generazioni connesse a skuola.net e all’Università degli studi di Firenze. Il 40% degli intervistati dichiara di trascorrere on line più di cinque ore al giorno. WhatsApp si conferma il gigante degli scambi social fra gli adolescenti (80,7%), seguito da Facebook (76,8%) e Instagram (62,1%). Bufale e fake news? Il 14% degli intervistati dichiara di non controllare mai se una notizia sia vera o falsa, un comportamento – sempre secondo la ricerca – che rende le ragazze e i ragazzi “facilmente preda di titoli sensazionalistici e ‘bufale’ che possono fomentare reazioni poco ragionate e forse guidate da sentimenti di rabbia e di odio”. Tre intervistati su 10 (il 29%) hanno messo un “like” ad un post che insultava o criticava aspramente un loro coetaneo; mentre uno su dieci ha commentato con insulti o criticato “aspramente” un coetaneo sui social network. Quasi tre ragazzi su dieci (il 28%) di persona non avrebbero usato le stesse parole. Mentre se incontrasse qualcuno che insulta un coetaneo, il 14% dei ragazzi non farebbe nulla pensando “non è una cosa che mi riguarda”. E se gli insulti sono rivolti a personaggi famosi? L’11% dei giovani lo approva in virtù di una più generale “libertà di esprimere ciò che si pensa”. Il 13% ammette di aver insultato un personaggio famoso on line».
La tavola rotonda del prossimo 7 febbraio organizzata a Venafro dal «Giordano» si occuperà di questi argomenti, con l’Usr Molise che darà le direttive per una serie di iniziative che vedranno coinvolte tutte le scuole molisane su bullismo e cyberbullismo.
M. F.

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