«Il cyberbullismo, così come il bullismo, viene definito un fenomeno “sociale”, cioè avviene in un contesto di relazione che coinvolge non solo chi agisce e subisce certe prevaricazioni e prepotenze, ma anche una platea di altre persone: queste, nel momento in cui assistono a tali fatti ne diventano, in qualche modo, compartecipi»: su questo e tanto altro si è discusso alla “Safer internet day 2019”, la due giorni di Milano per chiedersi come combattere il cyberbullismo.
All’iniziativa del Miur, in collaborazione, tra l’altro con l’Agenzia di stampa nazionale “Dire” e che ha visto la partecipazione del ministro Bussetti che ha risposto alle domande della stampa su temi così delicati che riguardano non solo il mondo della scuola, ha preso parte una delegazione dell’Istituto statale “Antonio Giordano” di Venafro in rappresentanza di tutto il Molise.
Signor ministro, oggi i giovani sono sempre più social: secondo lei quali i pregi e quali i difetti di questa nuova dimensione che riguarda anche il mondo della scuola?
«L’evoluzione tecnologica viaggia a una velocità incredibile, ci sono pericoli e opportunità, vantaggi e svantaggi. Con internet siamo fuori dall’ambiente abituale, in una realtà che quasi sempre non conosciamo e che può nascondere anche pericoli: tutto questo dobbiamo far capire bene ai nostri ragazzi ma quando si parla di alleanza tra scuola e famiglia, il più delle volte dimentichiamo la terza gamba, quella più importante che sono i nostri studenti. Non ci può essere una buona alleanza tra scuola e famiglia se consideriamo i nostri studenti solo oggetto delle nostre attenzioni. Gli studenti devono essere guardati negli occhi, dobbiamo cercare una relazione e la scuola, sotto questo aspetto, è a buon punto».
Con lei il Ministero ha creato una sorta di task force per intervenire tempestivamente in casi eclatanti di bullismo?
«La ringrazio della domanda. C’è una commissione, un gruppo di lavoro che segue tutte le problematiche connesse al cyberbullismo e al bullismo come qualche settimana fa un membro del gruppo fu inviato da me in Campania per qual caso che è diventato cronaca nazionale. Veda, occorre intervenire subito ma poi far sentire la presenza dello Stato, della Istituzione in questo caso sia quando accadono episodi di una certa gravità, ma anche dopo quando le luci si spengono. Noi rimaniamo lì, per seguire il ragazzo, la scuola, la famiglia».
Ministro Bussetti, lei qualche giorno fa ha parlato di voti, interrogazioni che dovrebbero diventare per gli studenti spunti per crescere. Vuole chiarire qui il suo pensiero?
«Motivare i giovani: questa la priorità delle priorità della scuola. Una interrogazione, un voto non è il voto alla persona. Dobbiamo far capire e prendersi cura dei nostri ragazzi nella loro età più delicata. Aiutare i ragazzi a crescere, a confrontarsi come stiamo facendo noi oggi qui, in questa giornata dedicata a tematiche di stringente attualità che presuppongono assunzione di responsabilità negli adulti perché, noi dobbiamo dirlo, dobbiamo lavorare sugli adulti, sulla loro formazione, per arrivare a dare risposte mirate e pertinenti nel campo dell’eduzione e formazione dei nostri studenti».
Ministro, il 28% dei ragazzi dai 14 ai 18 anni sono vittime di bullismo? Solo alcuni dati per riflettere. Il Miur come commenta questi dati così preoccupanti?
«Si parla, proprio in questo contesto, di alleanza educativa e oggi ne abbiamo avuto qui una prova perché co-presentiamo insieme, Ministero dell’Istruzione e Ministero della famiglia. E poi la Polizia Postale. Il loro è un lavoro estremamente importante e insostituibile non solo sul piano per così dire della repressione ma anche e, soprattutto, della prevenzione. Lavoriamo insieme per il bene dei nostri ragazzi. Su questo siamo a buon punto. Non bisogna mai abbassare la guardia, lo sappiamo, ma posso dire che stiamo raccogliendo quanto seminato in questi mesi, con un’azione capillare su tutto il territorio nazionale, scuola per scuola, raggiungendo tutti: docenti, genitori, studenti con tutti i social ma, vorrei concludere dicendo che puoi costruire tutti i link che vuoi, le piattaforme che vuoi, ma il cuore di tutto è la relazione umana. Guardare i nostri ragazzi negli occhi e accompagnarli nel lungo e faticoso cammino della vita: questa la vera missione della scuola. Questa la nostra priorità».
Marco Fusco

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