«Quali sono i motivi dei ritardi e delle lungaggini che rimandano sempre più l’effettiva operatività del nascente Parco nazionale del Matese? Perché non s’interviene per la salvaguardia, la tutela e l’integrità dell’intera area? Quali iniziative saranno adottate affinché il Parco raggiunga il pieno funzionamento?».
Sono le domande che il senatore Sandro Ruotolo rivolge al ministro della Transizione ecologica Cingolani in un’interrogazione.
Istituito nel 2017, estensione di oltre 100mila ettari fra Campania e Molise, il Parco ricomprende 63 comuni delle province di Caserta, Benevento, Campobasso e Isernia e una popolazione di circa 140mila abitanti. «A tutt’oggi, nonostante siano state effettuate le previste procedure partecipative, non sono ancora intervenuti i provvedimenti attuativi previsti dalla legge quadro sulle aree protette. A causa dei ritardi, e in assenza delle misure provvisorie di salvaguardia previste dalla legge quadro, trovano spazio attività che procurano un drammatico incremento del consumo di suolo in alcuni comuni e nelle zone limitrofe alle aree interessate dal parco si continua con l’installazione selvaggia di torri eoliche che comprometterebbero la stessa mission dell’istituzione della detta area protetta», osserva Ruotolo. Che ricorda come la consulta del Matese abbia promosso un appello popolare sulla piattaforma web change.it – rivolto al Capo dello Stato e ai vertici delle istituzioni coinvolte – e raccolto oltre 5mila firme affinché venga completata la realizzazione del Parco nazionale del Matese.

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