La seconda vita di Remo Di Giandomenico è cominciata nel 2015, quando la giunta regionale guidata da Paolo Frattura lo volle a capo dell’Aast. L’azienda di turismo e soggiorno di Termoli allora era destinata fondersi con gli altri due Ept in liquidazione, oggi è sempre più braccio operativo dell’esecutivo Toma nelle politiche di settore. È di qualche settimana fa la delibera di Palazzo Vitale che assegna all’ente di piazza Bega 900mila euro per la realizzazione del progetto “Le autentiche emozioni del Molise”, in pratica un anno e mezzo di azioni di marketing territoriale che andranno dalla partecipazione a fiere come la Bit di Milano e la Ttg di Rimini a campagne sui mass media locali, nazionali e internazionali. Cosa dovrà promuovere l’Aast? Il patrimonio culturale del Molise (le bellezze artistiche, quelle naturali e l’enogastronomia), ma anche le manifestazioni finanziate dal cartellone Turismo è Cultura 2022-2023.
I fondi sono quelli del piano di sviluppo e coesione, o meglio una quota riprogrammata dalla Regione che è destinata in parte (3 milioni) a finanziare l’avviso Turismo è Cultura che stavolta ha valenza biennale, in parte (500mila euro) allo spot che andrà in onda sui canali Rai fino alla primavera 2023 e, in base al provvedimento 180 della giunta, anche all’Aast. Che, scorrendo un po’ il suo albo pretorio, è formalmente sempre meno “di Termoli”. Il 3 maggio infatti il commissario straordinario Di Giandomenico ha approvato una modifica allo Statuto sostanziale e ‘succosa’. All’articolo 1 si legge che l’azienda provvede, fra le altre cose, a «curare la promozione in Italia e all’estero del marchio Molise, nonché dell’immagine turistica regionale e delle varie tipologie d’offerta turistica del territorio, attraverso la partecipazione a fiere di settore, programmi di cooperazione territoriale e transfrontalieri, coinvolgendo organi di stampa estera in press tour organizzati, e tessendo una rete di contatti e relazioni con enti turistici esteri, nonché con organi di rappresentanza nazionale all’estero; realizzare e supportare strategie promozionali a livello regionale e nazionale; individuare, organizzare e promuovere i servizi turistici regionali» e perfino alla «produzione e promozione di materiale audiovisivo e documentaristico attraverso l’istituzione di una Film Commission regionale», che un collegato alla legge di bilancio ha incardinato poi nella Fondazione Molise Cultura.
In sintesi, come si legge più oltre, l’Aast «coadiuva allo sviluppo del turismo regionale e all’attuazione del piano strategico regionale». Braccio operativo dell’assessorato nelle politiche del turismo, appunto.
Un bel passo in avanti rispetto alla mission originaria – l’Aast è nata nel 1962 – che si po’ leggere nella sezione “Chi siamo” del sito internet: «L’Azienda provvede a promuovere l’immagine di Termoli sia in Italia che all’estero ed è attiva soprattutto sul fronte dell’accoglienza turistica degli ospiti, residenti e di passaggio verso le Isole Tremiti». Vero è che negli ultimi anni, ha fatto molto altro. Il direttore del sevizio Cultura della Regione ha scelto l’ente come soggetto attuatore dell’intervento da 900mila euro perché, ha spiegato nella proposta poi approvata dall’esecutivo, «ha organizzato nella annualità precedenti iniziative di marketing territoriale nelle annualità precedenti garantendo la visibilità e la rappresentatività di tutto il territorio regionale». Recentissima la partecipazione del Molise alla Bit (curata già nel 2017 e nel 2018), ad aprile, per la cui organizzazione l’Aast ha ricevuto dalla Regione 200mila euro. E a riprova di una operatività grandemente moltiplicata negli anni, si possono raffrontare (nei consuntivi pubblicati dall’ente) i contributi (per attività e progetti evidentemente) in entrata da Palazzo Vitale: 145mila euro nel 2013, 823mila nel 2020.
Come nel suo stile, Di Giandomenico è tornato al centro della scena senza che sembri così. Se si parla di turismo sempre più spesso si incrocia la sua Aast. Potente senza apparire. Di fatto decide e gestisce. Non a caso il suo soprannome è il Gattone. Di vite forse, allora, ne ha ben più di due.

ritai

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