Nel 2022 le imprese molisane hanno previsto 18.800 assunzioni (+7,3% rispetto al 2021). È cresciuta in regione anche la quota di nuovi contratti rivolti ai giovani under 30 (25% del totale), mentre preoccupa la difficoltà di reperimento delle figure professionali, segnalata dal 37% delle aziende intervistate. Questi alcuni dei numeri resi noti nell’ambito del progetto Excelsior di Unioncamere e Anpal.
In particolare, in regione la difficoltà di trovare dipendenti è dovuta principalmente alla mancanza di candidati, segnalata nel 21% dei casi, mentre nel 13% dei casi è dovuta ad una preparazione inadeguata dei candidati.
Cinque i settori che durante l’anno che si è appena chiuso hanno evidenziato maggiori problemi di mismatch (mancato incontro fra domanda e offerta, ndr): servizi avanzati di supporto alle imprese, industrie metalmeccaniche ed elettroniche, costruzioni, altre industrie manifatturiere e servizi culturali, sportivi e servizi alle persone.
Per i giovani la difficoltà media di reperimento sale fino al 39%, con punte più elevate per artigiani e operai specializzati di installazione e manutenzione attrezzature elettriche ed elettroniche (difficoltà di reperimento pari all’85%); per conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (difficoltà di reperimento pari al 70%); per tecnici in campo ingegneristico (difficoltà di reperimento pari al 67%).
Quanto alla qualificazione richiesta dalle imprese molisane, aumenta la quota di richiesta di laureati, passata dal 10% del totale del 2021 al 12% del 2022: gli ambiti di laurea più richiesti sono stati insegnamento e formazione, indirizzo economico e l’indirizzo sanitario e paramedico. La richiesta di diplomati si è attestata intorno al 30%; maggiormente richiesti gli indirizzi di amministrazione, finanza e marketing, socio-sanitario e turismo, enogastronomia e ospitalità.
Infine, per quanto riguarda le competenze richieste, quelle comunicative e quelle trasversali (lavorare in gruppo, problem solving, lavorare in autonomia, flessibilità e adattamento) sono ormai ritenute fondamentali da tutti i settori e indipendentemente dal titolo di studio posseduto ma negli ultimi anni sono diventate importantissime anche le competenze green e quelle tecnologiche.
Ampliando l’analisi alla media nazionale, il 60% delle imprese ha pianificato assunzioni nel 2022 (percentuale analoga all’anno precedente). Crescono invece in modo significativo le entrate: 5,2 milioni_ +11,6% rispetto al 2021 e +12,2% se confrontato con il 2019. La difficoltà di reperimento è in aumento per tutti i profili professionali: sono quasi due milioni le contrattualizzazioni per le quali le imprese hanno riscontrato difficoltà nel 2022, circa 600mila in più rispetto all’anno precedente e quasi il doppio (1milione) di quanto evidenziato prima della pandemia. Sale anche il livello di qualificazione richiesto con 1,5 milioni di diplomati ricercati dalle imprese (quasi il 29% del totale entrate) e 783mila i laureati (15%).

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