Numerose iniziative e tante note istituzionali hanno celebrato ieri la Giornata del Ricorso istituita per onorare le vittime delle foibe e il dramma dell’esodo giuliano-dalmata.
«Questa giornata – il messaggio della deputata di Fratelli d’Italia Elisabetta Lancellotta – non è solo un’occasione per commemorare chi ha perso la vita o ha dovuto abbandonare la propria terra, ma è anche un’opportunità per riflettere su uno degli eventi più dolorosi della nostra storia recente, che è storia della nostra intera Patria e non soltanto di una parte di essa. E deve esserlo soprattutto oggi, a pochi giorni dalla vandalizzazione della foiba di Basovizza, un atto vile che oltraggia Trieste e la memoria di quegli italiani che abbandonarono le loro case, le loro terre e che pagarono, anche con la vita, la scelta di essere italiani»
Tra il 1943 e il 1945, migliaia di donne e uomini furono infoibati o perseguitati a causa della loro identità nazionale. A questa tragedia si aggiunse l’esodo forzato di oltre 300.000 italiani dall’Istria, dalla Dalmazia e dalla Venezia Giulia, costretti a lasciare le proprie case per sfuggire alla violenza e alla repressione.
«Una ferita profonda che ha segnato intere generazioni e che merita di essere conosciuta e compresa. Il dovere della memoria – ancora Lancellotta – ci impone di non dimenticare queste tragedie e di trasmettere alle nuove generazioni, anche attraverso il loro studio nelle scuole, la consapevolezza storica necessaria per costruire un futuro basato sulla verità, sulla giustizia e sul rispetto reciproco. La storia ci insegna che la pace e la convivenza si fondano sulla conoscenza e sulla comprensione delle sofferenze di tutti i popoli. Oggi abbiamo, tutti, il dovere di ricordare e di trasmettere le storie di coloro che fortemente scelsero di essere italiani, molti dei quali morirono gridando ‘Viva l’Italia’».
Per il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa, «una giornata di riflessione e commemorazione delle tragedie vissute dai nostri connazionali, vittime delle atrocità delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata forzato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Rendiamo omaggio a quanti hanno subito violenze e sofferenze durante il periodo che ha segnato la fine della guerra e la nascita di nuovi confini in Europa. Il nostro impegno sarà sempre preservare la memoria collettiva affinché le generazioni future comprendano la gravità di questi eventi. Il 10 febbraio ci invita a commemorare il dolore e a onorare la resistenza e la dignità dei sopravvissuti, che hanno contribuito non solo a mantenere viva la memoria di quella dolorosa pagina della nostra storia, ma ci insegna a rispettare le idee e i sentimenti di pace verso altri popoli», ha concluso Cesa, deputato eletto in Molise.