Film Commission in Molise sì. Ma in che modo e in che termini? Prosegue la polemica tutta interna al Consiglio regionale dopo la presentazione, da parte del delegato al Turismo e alla Cultura Fabio Cofelice, di un emendamento per istituire la film commission.
Gli esponenti di 5s e Pd, Angelo Primiani e Alessandra Salvatore, hanno ricordato che sono state depositate due proposte di legge sul punto, se davvero si vuole intraprendere questa strada lo strumento normativo quindi c’è: approvare insieme un testo condiviso e non una modifica alla manovra finanziaria 2025.
Nel merito va la critica, l’ultima in ordine di tempo, di un altro esponente pentastellato a Palazzo D’Aimmo, Roberto Gravina. «La proposta del consigliere Cofelice sulla Molise Film Commission, così come è stata presentata in questi giorni, rischia di trasformarsi nell’ennesimo carrozzone burocratico senza visione e con una copertura economica tutta da trovare, soprattutto nel lungo periodo», ha detto Gravina.
L’emendamento di Cofelice punta a istituire una nuova Fondazione per dare vita alla Molise Film Commission. «La mossa del consigliere Cofelice, che tenta di far passare con un emendamento alla legge di bilancio la creazione di una nuova Fondazione pubblica, che dovrà essere dotata, manco a dirlo, di un ennesimo Consiglio di amministrazione e di una nuova struttura di segreteria, è a tutti gli effetti un’operazione confusa, senza visione e potenzialmente dannosa sotto il profilo economico e istituzionale, come ho avuto modo di dire anche direttamente al consigliere nel corso della seduta della prima Commisione. Nel merito – spiega Gravina – nessuno mette in discussione la necessità di dotare anche la nostra regione di uno strumento di promozione e attrazione di produzioni cinematografiche e audiovisive. Ma non possiamo accettare che si crei ex novo una Fondazione, con tutte le criticità economiche e gestionali che ne conseguono, quando esiste già una Fondazione Molise Cultura. Piuttosto che moltiplicare enti e poltrone, si lavori seriamente per riformare quella esistente, potenziandola e riorientandola anche, se necessario, verso gli obiettivi di una Film Commission moderna ed efficace. Serve una Film Commission sì, ma sobria, efficace e utile per generare lavoro, cultura e sviluppo territoriale. Non un’altra occasione persa – conclude Gravina – per favorire sistemazioni di comodo».

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