Uomo tra gli uomini e come tutti gli altri uomini si è voluto presentare a Dio. Era una delle intenzioni e una delle convinzioni con cui Jorge Bergoglio ha voluto affrontare il pontificato. «Ma in questo, forse solo in questo, non è riuscito. La grandezza di Francesco, la potenza del suo messaggio sono testimoniate dall’omaggio corale, sentito, ininterrotto che il mondo gli ha tributato nelle ore del commiato». Quintino Pallante, presidente del Consiglio regionale del Molise che ieri pomeriggio, insieme ai colleghi della Conferenza delle Assemblee legislative, ha reso l’ultimo saluto al Papa degli ultimi nella Basilica di San Pietro racconta a Primo Piano di un’esperienza prima di tutto (e forse assolutamente) personale prima che istituzionale.
Rispetto, umanità e silenzio sono le parole che Pallante utilizza più spesso per sintetizzare la visita. «Noi presidenti avevamo un percorso distinto e quindi abbiamo aspettato pochi minuti. Ma le centinaia di fedeli presenti insieme a noi, e le migliaia che in questi giorni hanno affollato la Basilica, hanno atteso più tempo. Eppure non un suono, quasi neanche il mormorio. Un silenzio assoluto in segno di rispetto e di partecipazione vera. Chiunque fosse a San Pietro per salutare Francesco ha perso qualcosa».
I presidenti dei Consigli hanno lasciato la Capitale poco prima della chiusura della piazza, alle 17, comunicata dalla Protezione civile ai romani con il sistema It-Alert (un messaggio inviato a tutti i telefonini nel raggio compreso fino al Grande Raccordo Anulare) . La Basilica ha chiuso i battenti alle 18. Oltre 150mila i fedeli che hanno dato l’addio al “Papa degli ultimi”. Decine di migliaia coloro che stanno ancora raggiungendo la Capitale per le esequie in programma stamane alle 10. Fra loro anche tantissimi pellegrini molisani. Quasi 200 le delegazioni dei “potenti”, dai leader del mondo come Trump alle più alte cariche dello Stato italiano e dell’Ue.
Dopo il corteo nel cuore della Capitale che sarà al centro del mondo (protetta da un dispositivo di sicurezza imponente, quattromila gli agenti in campo), a passo d’uomo dal Vaticano, la tumulazione nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Lì, ad attendere il feretro, ci saranno i poveri, gli “scartati” da Bergoglio tanto amati. Da domani mattina, la tomba – semplice e spoglia come semplici il Papa ha voluto i suoi funerali – sarà visitabile.
r.i.

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