«Non può essere, questo, il tempo di equilibrismi, tattiche, prudenze, il tempo che asseconda l’istinto di tornare indietro, o peggio, di rivalse e di alleanze di potere, ma serve una disposizione radicale a entrare nel sogno di Dio affidato alle nostre povere mani».
Hanno tutto il sapore di un monito, comunque di un viatico, le parole del cardinale Reina, vicario di Roma, pronunciate ieri nel corso dell’omelia del terzo giorno dei Novendiali.
Un viatico per il conclave che comincerà mercoledì prossimo, 7 maggio. La prima votazione per scegliere il nuovo pontefice, e quindi la prima fumata, nel pomeriggio. La mattina i cardinali parteciperanno alla messa ‘Pro eligendo Pontefice’, quindi nel pomeriggio l’ingresso in Cappella Sistina, ha riferito in un briefing il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni.
Le operazioni saranno presiedute dal cardinale Pietro Parolin, ha confermato il direttore della Sala stampa vaticana rispondendo ai giornalisti. Il cardinale Re presiederà invece la messa ‘Pro eligendo Pontefice’. La Sistina è già chiusa al pubblico, ieri sono partiti i lavori per predisporre la sala, il capo della Sala stampa nel darne notizia ha fatto riferimento fra le altre cose all’alloggiamento di stufe.
Alla riunione della Congregazione dei cardinali di ieri, durata circa tre ore e mezza erano presenti 180 cardinali, 110 quelli elettori. Una ventina gli interventi, «il tema principale la Chiesa, il rapporto con il mondo, le sfide che si presentano e anche le qualità che dovrà avere il nuovo Papa per rispondere a queste sfide», ha sottolineato Bruni.
Che qualità dovrà avere il successore di Francesco, scomparso il 21 aprile a 88 anni dopo un pontificato lungo 12 e che ha «toccato le menti e i cuori di tutti» (come ha detto nell’omelia delle esequie il cardinale Re)?
Primo Piano ha chiesto anche ad alcuni esponenti politici molisani cosa si aspettano. «Mi auguro che il successore di papa Francesco sia una guida giovane, capace di garantire un cammino lungo e coraggioso di rinnovamento. Servirà un pontefice – è la riflessione del consigliere regionale 5s Roberto Gravina – in grado di adottare scelte forti su questioni profonde, come la lotta alla piaga della pedofilia, l’ascolto autentico delle minoranze e l’apertura di nuove strade, anche su temi delicati come il celibato sacerdotale. Allo stesso tempo, sarà fondamentale che continui il dialogo con chi crede, con chi è in ricerca e con chi si è allontanato dalla fede, custodendo quello spirito di accoglienza e verità che papa Francesco ha saputo incarnare. In un tempo segnato sempre più da divisioni ed estremismi, il prossimo Papa dovrà incarnare una voce riconciliatrice, capace di parlare chiaro sulla pace, sui diritti e di rimanere accanto agli ultimi, senza distanze e senza filtri».
Auspica innanzitutto continuità nell’approccio e nel linguaggio il rappresentante del Pd a Palazzo D’Aimmo, Vittorino Facciolla. «Un Papa che continui l’opera di attualizzazione della presenza della Chiesa nella vita di ognuno di noi. Francesco – l’analisi di Facciolla – è stato su moltissimi temi all’avanguardia, ha detto cose poderose. Leggevo stamattina un editoriale critico: ha detto ma poi non ha fatto, questo il senso. Io però dico: ci rendiamo conto delle cose imponenti che ha detto per esempio sugli omosessuali? Su alcuni temi, il valore della vita e della morte per esempio, si dovrà riflettere ancora e molto. Un conclave serve anche a questo, non solo a scegliere il nuovo Papa. Ma mi auguro, ripeto, che ci sia continuità».
Continuità è la parola chiave utilizzata anche dall’assessore regionale Salvatore Micone, esponente di FdI. Continuità, in particolare, in quella che ritiene la priorità del futuro pontificato: la ricerca della pace, la mediazione e gli sforzi per arrivare al cessate il fuoco in Medio Oriente e in Ucraina. Un capo della Chiesa che agisca nel solco di Francesco. «Un pontefice che lavori per ristabilire gli equilibri e riportare la pace, prioritariamente questo – la parole di Micone – E poi che sappia parlare ai giovani come Bergoglio ha fatto anche nel video diffuso nel giorno del Giubileo degli adolescenti e diventato virale. Mi auguro una Chiesa che riesca a riavvicinare i ragazzi ai valori: la famiglia, l’ascolto e la partecipazione».
r.i.