Anche nella nuova rilevazione della Cgia, su dati Istat 2022, il Molise mantiene percentualmente una posizione da “primato” per quanto riguarda gli occupati in nero.
Dai dati emerge infatti che sono 13.500 e rappresentano il 12,4% del totale degli occupati (media Italia 9,7). Nella graduatoria il Molise si colloca al quinto posto, subito dopo la Calabria (17%), Campania (14,2), Sicilia (13,7) e Puglia (12,6). Il territorio nazionale con il minor tasso di occupati in mero è la Provincia autonoma di Bolzano (6,6%).
Il capitolo sul lavoro irregolare è inserito nel consueto report settimanale dell’associazione degli artigiani veneti, dedicata questa volta al primo fine settimana del 2025 “tax free”. Secondo l’annuale elaborazione compiuta dall’Ufficio studi della Cgia, venerdì è scoccato, in linea
puramente teorica, il giorno di liberazione fiscale o, come lo chiamano negli Stati Uniti, il tax freedom day. In altre parole, dopo ben 156 giorni dall’inizio di quest’anno, sabati e domeniche compresi, il contribuente medio ha terminato di lavorare per pagare l’armamentario fiscale italiano che, in particolare, è costituito dall’Irpef, dall’Ires, dall’Irap, dall’Iva, dalle addizionali, dai contributi previdenziali, dalle tasse locali. Versamenti – ricordano dalla Cgia – che sono necessari per far funzionare la macchina pubblica: per consentirci, ad esempio, di essere curati da una struttura ospedaliera quando ci ammaliamo, di andare a scuola, all’università durante l’età giovanile, di disporre ogni giorno di trasporti pubblici rapidi ed efficienti e di vivere serenamente perché la sicurezza personale e delle nostre famiglie è garantita dalla presenza delle forze dell’ordine. Quindi, dopo oltre cinque mesi in cui la nostra attività lavorativa è servita per onorare le richieste del fisco, dal 5 giugno e fino al prossimo 31 dicembre ciascun italiano eserciterà la propria professione per vivere e per migliorare la propria condizione economica. Un puro esercizio di scuola, tiene a precisare la Cgia, che però consente di misurare in maniera del tutto originale il peso fiscale che grava sugli italiani.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*