Quarta dose del vaccino anti Covid: in alto Molise cresce il numero di anziani che non si sottoporrà alla profilassi. Alla base di tale decisione l’impossibilità di raggiungere altri centri dove sono presenti i presidi vaccinali. Gli ultraottantenni, nonché soggetti con fragilità marcate del territorio, ritengono inammissibile quanto stabilito dall’Asrem, ovvero di viaggiare a proprie spese per raggiungere Isernia o addirittura Venafro per effettuare la quarta dose. Molto più se si considera l’ottimo lavoro svolto fino a poco tempo fa a Palazzo San Francesco dove i volontari della Protezione civile, medici e infermieri hanno assicurato un servizio impeccabile durante le prime tre dosi. Un problema che preoccupa e non poco l’Azienda sanitaria regionale che negli ultimi giorni, invece di trovare soluzioni in loco, tramite il call center regionale, ha iniziato un giro di telefonate chiedendo loro il perché delle mancate prenotazioni.
Dall’altro capo della cornetta la risposta è stata sempre la stessa: «Riattivate il centro vaccinale di Agnone, altrimenti non raggiungeremo nessun’altra destinazione per effettuare la quarta dose».
Più chiari di così. Difficile dargli torto visto che molti di loro vivono soli o allettati, con pensioni risibili e impossibilitati a pagare autisti per essere accompagnati in altri comuni dove viene somministrata la dose. Se poi si considera la realtà di un ospedale, il San Francesco Caracciolo, con piani e stanze vuote dove si potrebbe attivare un centro vaccinale sicuro, si evince chiaramente il perché della mancata adesione all’ultima campagna vaccinale.
Il tutto accade nel silenzio generale di un’amministrazione comunale remissiva e incapace di reclamare diritti sacrosanti. Si tratta dell’ennesima occasione persa per dimostrare di essere dalla parte del popolo soprattutto all’indomani di quanto si verifica al’ ‘Caracciolo’ con la chiusura del laboratorio Analisi nelle ore pomeridiane e notturne.
Nel frattempo nelle ultime ore arriva la notizia di un incontro della maggioranza che tuttavia invece di mettere sul tavolo azioni di lotta per tentare di contrastare il tracollo dell’unico presidio ospedaliero di zona, avrebbe concentrato le attenzioni su come comunicare quanto fatto (?) negli ultimi mesi in ambito sanitario.
Visti i risultati: cronica carenza di personale, chiusura del laboratorio Analisi, assenza di posti letto in dialisi nel periodo estivo, ritardi biblici nell’istallare la nuova Tac e chi più ne ha più ne metta, la domanda sorge spontanea: ma di cosa si parla? Così anche la riattivazione del centro vaccinale passa in second’ordine. Davvero complimenti mentre decine e decine di anziani ancora attendono la quarta dose…

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