Non si placano le polemiche sullo spot commissionato dalla Regione Molise che pubblicizza le bellezze del territorio. A buttare benzina sul fuoco è il primo cittadino di Capracotta, Candido Paglione. «Il Molise sulle reti nazionali. Finalmente, dirà qualcuno. Un’occasione sprecata, diciamo noi, l’ennesima – scrive il primo cittadino –. Lo spot presentato in pompa magna (costato un miliardo delle vecchie lire, ndr) – aggiunge Paglione – è incompleto e inutile. Non mostra il vero Molise, lascia fuori inspiegabilmente territori storicamente attrattivi, come il nostro, raffigura luoghi chiusi o mai aperti e, soprattutto, arriva tardi. Se i vertici regionali non lo sanno, glielo diciamo noi: a luglio i giochi sono belli e fatti, i pacchetti turistici ampiamente piazzati. Dunque colpevolmente incompleto e inutile. Vogliamo credere che si sia trattato di una dimenticanza e non di una discriminazione. Peccato – termina il presidente dell’Uncem regionale – che si tratti di soldi pubblici cui si dovrebbe prestare sempre la massima attenzione». Nel video nessun riferimento neppure ad Agnone, l’Atene del Sannio, sede della millenaria fonderia di campane e luogo dove si svolge il tradizionale rito del fuoco più antico al mondo, la Ndocciata. Durissimo il commento dell’architetto Franco Valente profondo conoscitore del Molise e dei suoi tesori: «Uno spot costato 500mila euro per segnalare monumenti chiusi al pubblico o inaccessibili per legge. L’arrampicata sulle Morge è vietata e comunque non è attrezzata. Il museo del teatro di Sepino mai aperto. L’Annunziata di Venafro è chiusa al pubblico e gli artigiani di Frosolone io non li ho mai visti. A Pietrabbondante non ci sono guide. Insomma: una vergogna!»

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