A metà maggio quel fil rouge drammatico che aveva unito le comunità di Petacciato e Montenero di Bisaccia nel ricordo della piccola Giulia Desiderio, la bimba di 4 anni morta a causa di un tragico incidente vedeva la donazione di un gioco interno al parco intitolato alla memoria di don Nino Zappitelli, il parroco della chiesa di San Paolo scomparso prematuramente. A distanza di un mese e mezzo un nuovo dramma ha sconvolto l’intera comunità a Montenero di Bisaccia. Tutto il paese è in grande apprensione per le sorti di un 13enne, rimasto folgorato nella tarda serata di mercoledì, mentre giocava con amici proprio lì dentro. Momenti di svago e di spensieratezza che d’un tratto, togliendo il fiato, si sono tramutati in istanti di terrore. Cosa sia accaduto nello specifico lo stabiliranno del perizie di Vigili del fuoco e Carabinieri, intervenuti rispettivamente dal distaccamento di Termoli e dalla locale stazione, assieme all’equipe del 118 coi volontari della Misericordia di Termoli in ambulanza, dalla postazione montenerese, distante poche centinaia di metri. Fatto sta che pare si fosse appoggiato con la schiena a un palo dell’illuminazione pubblica e aveva segni di bruciatura sulla spalla, quando è stato trattato al Pronto soccorso. Il parco giochi si trova all’ingresso del paese, basta ridiscendere via Argentieri e lo si ha di fronte, ma è stato un lasso di tempo terribile da vivere, col ragazzino che aveva perso i sensi. I soccorritori al loro arrivo l’hanno subito rianimato, defibrillato, sottoposto a massaggio cardiaco, fino a che il polso abbia ripreso a pulsare, la sindaca Simona Contucci è scesa subito sul luogo dell’incidente, dando conforto e presenza ai familiari, restandovi fino alle 3 di notte. I cari del 13enne avvolti dalla disperazione, poiché le condizioni dell’adolescente si erano comunque mostrate assai gravi. Un paese intero si è ritrovato intorno al parchetto, appena si è sparsa la notizia di quanto avvenuto, anche perché si era nel mezzo della festa di quartiere. Pianti e incredulità disseminati, con la preghiera e la speranza di chi ha fatto ricorso alla fede, per sottrarlo alla morte. Di gran carriera l’ambulanza della Misericordia è partita per il Pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo di Termoli, mentre al parchetto militari dell’Arma e uomini del 115 scrutavano gli impianti che avrebbero potuto scaricare la scossa quasi fatale, sopralluoghi ripetuti poi ieri mattina, su mandato della Procura di Larino, che ha aperto un fascicolo, pur non indagando alcuno, al momento, ma disponendo comunque il sequestro cautelare ai sensi dell’articolo 354 del codice di procedura penale, sigilli firmati e apposti dal maresciallo Domenico Marrollo. L’indagine si avvale anche del contributo del Nia dei Vigili del fuoco, importante risalire e stabilire le cause della folgorazione. I pompieri hanno messo in sicurezza l’area, utilizzando anche unità di laboratorio mobile e relative strumentazioni necessarie alla valutazione del caso. Gli impianti elettrici del parchetto sono gestiti da una ditta di manutenzione del porto. Ma il pensiero di tutti è rivolto alle condizioni del 13enne, che giunto all’ospedale San Timoteo sempre in condizioni gravissime, è stato stabilizzato fino all’una di notte in sala emergenza, poi è stato sedato e opportunamente trasferito al reparto di Rianimazione pediatrica degli Ospedali Riuniti di Foggia, dove è in prognosi riservata in coma indotto, l’auspicio è che possa riprendersi. Un dramma che ha addolorato la popolazione locale, pronta a immergersi in un clima di festa, ma che festa non è più stata. Nella mattinata di ieri diffuso subito anche un messaggio della comunità pastorale “Maria Santissima di Bisaccia”. «Insieme al comitato feste di San Paolo è stato deciso il rinvio di tutte le manifestazioni musicali e ricreative previste per la serata del 29 giugno». La comunità su indicazione dei sacerdoti, che hanno sottoscritto la nota rivolta ai fedeli, si è ritrovata in piazza San Paolo alle ore 19.30 all’aperto con quanti hanno desiderato partecipare alla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo diocesano Gianfranco De Luca, a cui è seguita la processione dove tutti insieme hanno pregato per il ragazzo in ospedale e per i suoi familiari. All’attenzione degli inquirenti anche le testimonianze degli altri adolescenti presenti, anche se solo chi ha 14 anni compiuti la può rendere. Tutti gli elementi saranno fondamentali per ricostruire il quadro dell’incidente, ma adesso ciò che conta è la battaglia del 13enne per uscire dal tunnel.

EB

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