L’incubo si materializza ogni anno, non appena le temperature si alzano e la bella stagione invoglia i molisani a raggiungere la costa. Ieri ennesima odissea lungo la Bifernina, presa d’assalto dagli automobilisti in cerca di un po’ di relax al mare. L’ingorgo si è creato all’altezza del bivio di Lucito dove sono ancora presenti i cantieri e dunque la circolazione è regolata attraverso i semafori. Risultato? Una coda di circa dieci chilometri con le auto che procedevano a passo d’uomo sotto il sole rovente. Tanto che sul posto sono dovute intervenire due pattuglie della Polizia stradale insieme al personale dell’Anas per cercare di ‘alleggerire’ il traffico e regolare la circolazione velocizzando il passaggio dei mezzi lungo la corsia. Neppure l’intervento delle forze dell’ordine ha però evitato il solito viaggio ‘della speranza’ per chi, da Campobasso e provincia, voleva raggiungere la costa. Inevitabile la rabbia degli automobilisti che sui social hanno documentato con foto e video l’ennesima odissea e che per arrivare a Termoli hanno impiegato più di un’ora e mezza.
Secondo la road map dell’Anas i due semafori ancora presenti lungo la Statale verranno momentaneamente rimossi a fine giungo, ma resteranno i cantieri, sorvegliati dal personale e opportunamente segnalati.
Ad oggi i semafori sono presenti al chilometro 38 (direzione Termoli), e sul lago di Guardialfiera, dove si concentrano la maggior parte degli interventi.
A causare i disagi maggiori sono circa 8 chilometri in realtà, compresi tra due viadotti: il Molise 1, dove sono in corso lavori per la sostituzione delle barriere di protezione nonché interventi di miglioramento sismico.
Slitterà pure l’apertura di nuovi cantieri in programmazione nei prossimi mesi, sempre per consentire la manutenzione programmata sui viadotti, ma con un impatto minore sulla circolazione stradale.
I lavori che durano ormai da anni dovrebbero terminare entro il 2023. Sta di fatto che per l’ennesima estate le poche – e malandate – strade molisane resteranno percorribili a senso unico alternato. Una mazzata per una regione che vuole fare del turismo un volano di sviluppo.

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