Ha contattato la vittima telefonicamente spacciandosi per un carabiniere. Con tono allarmato, le ha riferito che un suo familiare era stato trattenuto in caserma a seguito di gravi problemi giudiziari.
L’episodio è avvenuto a inizio gennaio: il finto militare ha chiesto all’anziana una somma ingente di denaro, da consegnare con urgenza a un presunto incaricato che di lì a poco si sarebbe presentato alla sua abitazione. Mentre riceveva dalla vittima il denaro e i gioielli custoditi in casa, il malvivente, un uomo di origine campana, è stato arrestato in flagranza di reato dal Nucleo Operativo dei Carabinieri di Campobasso.
Il raggiro, orchestrato con il consueto schema del finto appartenente alle forze dell’ordine, aveva fatto leva sullo stato emotivo della vittima, sola in casa e spaventata da una presunta emergenza. L’interlocutore l’aveva convinta a consegnare i risparmi e i preziosi di una vita a un complice che si sarebbe recato presso la sua abitazione.
L’attività investigativa immediatamente avviata dai militari ha consentito di raccogliere gravi elementi di responsabilità a carico dell’autore, grazie anche al tempestivo intervento che aveva permesso di bloccarlo e recuperare la refurtiva.
A seguito dell’arresto in flagranza, l’uomo era stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora nel proprio comune di residenza. Tuttavia, a causa di ripetute violazioni della misura cautelare, documentate e segnalate dai Carabinieri, la Procura della Repubblica di Campobasso ha richiesto un aggravamento della misura.
Nelle prime ore di ieri, a San Gennaro Vesuviano (NA), i militari delle Compagnie Carabinieri di Nola e Campobasso hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Campobasso. L’uomo è stato quindi tradotto presso il carcere di Napoli Poggioreale, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
I Carabinieri, nel rinnovare l’invito alla prudenza, ricordano l’importanza di prestare particolare attenzione alle persone anziane, spesso sole in casa, e di seguire semplici regole di prevenzione: non aprire la porta agli sconosciuti, diffidare delle richieste telefoniche sospette, e contattare sempre le forze dell’ordine in caso di dubbi.
Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari, durante la quale gli indagati potranno esperire, nell’ottica difensiva, tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito.

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