Il gip archivia il procedimento e la scomparsa di Donatella Grosso resta un grande punto interrogativo, un mistero. Sono passati 19 anni dal giorno in cui si sono perse le tracce di Donatella Grosso, la ragazza originaria di Toro, ma residente a Francavilla in provincia di Chieti. Donatella Grosso scomparve la notte tra il 26 e il 27 luglio del 1996, quando uscì dalla sua casa dove non ha fatto più ritorno. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine, ha archiviato il procedimento per omicidio a carico di M.F, l’ex fidanzato di Donatella Grosso, respingendo la richiesta di opposizione presentata dalla famiglia della donna. L’ultima persona a vedere Donatella fu l’ex fidanzato che nella vicenda è stato anche l’unico indagato. Secondo la ricostruzione dei fatti la donna la sera della scomparsa, sarebbe stata diretta a Toro, in provincia di Campobasso, per raggiungere i suoi genitori che in quel periodo si trovavano nel comune molisano. Anni di ricerche di battaglie giudiziarie che non hanno dato grandi risultati. Poi nel settembre scorso la famiglia di Donatella ha chiesto, attraverso l’avvocato di fiducia Giacomo Frazzitta, un approfondimento delle indagini al fine di scoprire la verità, di venire a capo di una vicenda apparsa sin da subito piuttosto complessa. Il legale aveva presentato i risultati di alcune indagini difensive per spingere gli inquirenti a fare ulteriori accertamenti finalizzati ad estrarre il Dna dalla busta e dal francobollo della lettera che sarebbe stata scritta dalla donna e inviata il 27 luglio del 1996, da Pescara, quando Donatella Grosso era già ufficialmente scomparsa. Ma adesso il caso è chiuso.

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