Dopo l’ondata di polemiche che si è innescata a seguito delle immagini circolate in rete, parla il fratello della persona defunta appartenente alla comunità Rom di Campobasso.
In un’intervista di Nicola De Santis, infatti, il signor Orlando Di Rosa spiega cosa è avvenuto quel giorno e come sta vivendo la comunità questo difficile momento.
«Mi sento psicologicamente affranto, quello che sta succedendo non è gradevole», spiega Di Rosa al giornalista di Teleregione.
«Voglio precisare prima di tutto che è importante rispettare il dolore che ci ha colpito per la perdita di un nostro caro.
Per quanto riguarda il rito funebre – aggiunge – è avvenuto in maniera intima. Quando la salma è scesa giù da casa si è avvicinata qualche persona in più per darci le condoglianze. Non ce l’aspettavamo».
Al cimitero il signor Di Rosa conferma che si trattava di «pochi intimi, massimo una decina di persone, tutte a distanza l’una dall’altra», mentre su chi sia stato a portare il virus all’interno della comunità aggiunge: «Non so come sia potuto entrare il virus nella nostra comunità. Se avessimo avuto il sospetto di una sintomatologia tutto ciò non sarebbe accaduto».
E sull’ipotesi del trasferimento dei contagiati in strutture esterne commenta: «Non sono assolutamente d’accordo con lo spostamento in altre strutture, abbiamo tutti un’abitazione in cui viviamo con i nostri familiari. Siamo capaci di rimanere a casa e fare tutto ciò che ci appartiene».
Infine, sulle critiche sui social da parte dei concittadini campobassani afferma: «Sinceramente rispetto tutti. È una vita che ci conosciamo, non viviamo qui da uno o due anni. Un enorme scusa a tutti i campobassani per quello che successo ma una cosa del genere poteva capitare a tutti. Non buttiamo la pietra per poi nascondere la mano. Chiediamo scusa a tutti per quello che è successo e per quello che ci è accaduto specialmente».

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