Campobasso città libera da ogni forma di discriminazione. È l’obiettivo della mozione depositata dal gruppo dem di Palazzo San Giorgio dopo l’aggressione omofoba di cui è rimasto vittima un giovane molisano.
«Un brutale episodio di pestaggio», come lo hanno definito Giose Trivisonno, Bibiana Chierchia, Alessandra Salvatore e Antonio Battista, avvenuto nella notte fra il 25 e 26 giugno a Pescara, per “punire” il “colpevole”, agli occhi degli aggressori, di essere omosessuale e di passeggiare mano nella mano con il compagno.
«Nello Statuto comunale della Città di Campobasso – evidenziano i consiglieri di minoranza – c’è, alla luce dei principi ispiratori, una chiara e netta condanna di ogni forma di discriminazione e di ogni forma di violenza o prevaricazione e le istituzioni hanno il compito di contrastare le discriminazioni, anche attraverso attività di sensibilizzazione della popolazione». Poi la condanna netta all’omotransfobia, «espressione di ignoranza, discriminazione che, troppo spesso, sfocia in violenza morale e fisica». Per questo il gruppo dem chiede innanzitutto che l’assise civica esprima «solidarietà nei confronti del ragazzo molisano oggetto di una violenza cieca ed abietta e di tutto coloro che, per ragioni legate all’orientamento sessuale, continuano ad essere vittime di violenza fisica, verbale e psicologica». In secondo luogo che la città di Campobasso si dichiari libera da ogni forma di discriminazione, compresa quella legata all’ orientamento sessuale condannando senza appello qualunque atto di “omotransbifobia”. La mozione impegna inoltre sindaco e giunta ad aderire alla rete degli enti locali contro le discriminazioni Re.A.Dy e ad intervenire nei confronti della Regione e del Governo, di concerto con le associazioni Lgbtq+, per accelerare la stesura e l’approvazione di una legge contro l’omotransfobia.
Infine i dem chiedono che il Comune di Campobasso si costituisca parte civile contro le aggressioni omofobe.

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