Non solo lo sguardo lungo sulle Regionali, sul campo largo che – in altri luoghi – è ancora un work in progress, sulle progettualità da proporre all’elettorato mettendo a disposizione della coalizione la propria esperienza professionale e politica. Non solo, ad adiuvandum, la creazione di uno schieramento che per le Amministrative ha unito Pd, Movimento 5 Stelle, Sinistra e civiche ben prima della ufficializzazione (che sembra ormai la strada) di un fronte politico anti centrodestra a livello nazionale.
Il sindaco Piero Castrataro, nel corso della puntata di «Fuoco incrociato» andata in onda su Teleregione lunedì sera (e per chi l’avesse persa, è disponibile sul sito, ndr), non ha affrontato con la collega Rita Iacobucci solo i temi delle vicine elezioni regionali ma anche e soprattutto quelli locali, a sei mesi dal suo insediamento.
A Palazzo San Francesco, l’acceleratore spinge sulle politiche sociali ma senza perdere di vista i problemi quotidiani della città. E quelli che affliggono i cittadini. In primis, la situazione di stallo che vive l’ospedale Veneziale. Solo qualche giorno fa, per la seconda volta in pochi mesi, il sindaco ha partecipato (assieme all’assessore Francesca Scarabeo che ha la delega in materia sanitaria) alla conferenza stampa indetta dal primario del Pronto soccorso, Lucio Pastore. Che ha fatto una proposta che avrebbe dovuto far sobbalzare dalla sedia più di qualcuno ma che sembra essere passata sotto silenzio. La carenza di personale sanitario in reparto è ormai diventata ingestibile, non solo per i 4 medici in luogo degli 11 che c’erano nel 2016 costretti a dividersi fra Isernia e Agnone, ma anche e soprattutto per i cittadini che si rivolgono al reparto. Chiuderne uno, per salvare il salvabile ha provocatoriamente detto Pastore. Intorno, il silenzio. E meno di un mese fa il commissario ad acta ha partecipato ad un consiglio monotematico rilanciando il futuro dell’ospedale cittadino, che serve l’intera provincia.
«Più delle parole contano i fatti – le parole di Castrataro -, sono contento che il presidente Toma sia venuto e che ci sia stato dibattito, siamo piccoli e bisogna discutere delle cose da fare». E per Isernia e per il Veneziale, secondo il sindaco, occorre garantire la rete di emergenza-urgenza in modo che sia in grado di rispondere e di intervenire per le patologie tempo dipendenti.
«Da questa risposta dipende la vita delle persone – incalza Castrataro -; occorre rinforzare la Cardiologia con l’emodinamica h24, 7 giorni su sette. E poi la neurologia d’urgenza, il Pronto soccorso. Dobbiamo avere il coraggio di spendere soldi e spenderli bene; sono convinto che il Veneziale avrà un futuro roseo ma non se distogliamo risorse perché non sappiamo usarle». Ecco, l’efficienza della spesa: il sindaco rilancia sulla ripartizione del fondo nazionale che significa, in soldoni, 600 milioni di euro che fanno 2mila euro a cittadino. «La cifra massima ma non si riesce a garantire un servizio efficiente. Domande che il presidente-commissario, il direttore generale dell’Asrem devono porsi. Bisogna spendere meglio i soldi e non si devono tagliare i servizi, esternalizzandoli i costi sono cresciuti. Nulla contro l’eccellenza della sanità convenzionata – specifica il sindaco – ma se i privati erogano i servizi che eroga la pubblica…».
Il nodo Veneziale tutto da sciogliere, ancora. Ma l’amministrazione comunale ha fin da subito dichiarato di voler entrare in supporto concreto delle fasce deboli della comunità. E a brevissimo, ha annunciato Castrataro, un bando per un bonus energia da finanziare con i fondi dell’ambito territoriale sociale. E poi l’emergenza abitativa, il reddito energetico.
«Ci siamo concentrati molto nel mettere a posto i conti del Comune e reperire più fondi possibili – spiega ancora -; usciamo in questi giorni dall’essere ente strutturalmente deficitario e questo ci consentirà di assumere e programmare la spesa del Comune in modo diverso con capitoli di spesa che andranno indirizzati in modo trasparente anche verso le problematiche del decoro. Il cimitero, la pulizia della città, l’abbellimento di luoghi dimenticati. I capitoli di bilancio saranno chiari perché i cittadini possano vedere da dove arrivano i soldi e come vengono spesi. E faremo partecipare la comunità alle decisioni da assumere per l’impiego dei fondi».
Grande opportunità quella derivante dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, con i bandi ai quali l’amministrazione Castrataro ha deciso di partecipare. Asili nido, che significano servizi in favore delle famiglie per la ripartenza occupazionale e anche per il sostegno all’imprenditoria femminile ad esempio. Tre nuovi nidi, dice ancora. «Il Governo non solo finanzierà le strutture ma anche il capitale umano che sarà impiegato, quindi gli insegnanti. Avremo anche 6 nuovi assistenti sociali a breve».
E poi l’impiantistica sportiva, con l’attenzione puntata sull’accessibilità dello sport perché non vi siano più differenze.
Castrataro non sorvola su quanto compiuto dal suo predecessore, riconoscendo il lavoro – in termini di partecipazione ai bandi – della Giunta d’Apollonio. Il bando periferie, ad esempio, che l’attuale amministrazione ha portato a conclusione con successo recuperando i fondi. Numerose le opere alle quali si potrà cominciare a lavorare: l’acqua sulfurea, la scuola di Castelromano, le piccole scuole delle borgate, l’ampliamento della rete del metano, l’illuminazione pubblica.
Insomma, si parte dallo sviluppo urbano per ridisegnare una città che sia attrattiva, che sia un luogo dove restare. E questo passaggio, che può fare la differenza soprattutto alla luce del dramma spopolamento, non può che trovare un pilastro nelle grandi opere.
Il completamento dell’auditorium, ad esempio. Il sindaco Castrataro ufficializza l’assegnazione della progettazione definitiva per un finanziamento da 10 milioni gestito da Invitalia. «Ho già incontrato i progettisti, occorre tarare alcuni interventi. Oltre al completamento della struttura, al secondo piano troverà spazio il Museo virtuale del Paleolitico, una installazione digitale che servirà anche per l’allestimento di altre mostre. Nel corpo piccolo, poi, un centro di ricerca che richiamerà l’università e i professionisti. Sul tetto il teatro all’aperto. Nei prossimi anni, sul territorio, verranno investiti 50 milioni di euro» rilancia. A breve, ancora, il contratto di affidamento per la piscina comunale, per la palestra di San Lazzaro, le ristrutturazioni delle scuole San Giovanni Bosco, San Pietro Celestino e la Giovanni XXIII. Un assetto diverso per la popolazione scolastica, rimarca Castrataro a Teleregione, ma anche per le imprese che investono sul territorio. Ma c’è un ma: ecco perché è dirimente il tema della sanità.
«Perché non avere un ospedale che funzioni, non ci permette di garantire una sanità che risponda in maniera efficiente ai bisogni».
ppm

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