Furbetti del reddito di cittadinanza scoperti nel ruolo di lavoratori in nero. Non c’è che dire, l’attività operativa della Guardia di Finanza riesce sempre a svelare le condotte illegali perpetrate ai danni della collettività. Continua, dunque, l’impegno della Guardia di Finanza del comando provinciale di Campobasso nel contrasto al lavoro irregolare. A seguito di un’apposita attività info-investigativa, i Finanzieri della Tenenza di Larino hanno scoperto, nel territorio del basso Molise, 20 lavoratori “in nero”, dei quali, sette, sono risultati essere anche percettori del Reddito di Cittadinanza. Conseguentemente, venivano contestate le relative sanzioni in materia, aggravate in relazione ai lavoratori percettori del predetto beneficio di assistenza. In relazione alle violazioni riscontrate, inoltre, i datori di lavoro venivano segnalati agli Uffici Territoriali del Lavoro, al fine di provvedere alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro e i percettori del reddito di cittadinanza agli Uffici Territoriali Inps, al fine di rivedere l’indebita fruizione ed operare le successive attività di recupero delle somme di denaro. Nell’occasione, è stata accertata, altresì, un’evasione fiscale, di quasi mezzo milione di euro. Evasione fiscale e contributiva che costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra Cittadini e Stato, e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli. Da qui l’importanza di azioni “chirurgiche”, contro evasori totali e frodatori. Il lavoro “nero”, inoltre, è una piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’Erario, minaccia gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste. Inoltre, il contrasto alle frodi, nei settori, previdenziale e assistenziale, mira a garantire l’effettivo sostegno, a chi ne ha bisogno, evitando il dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto. Peraltro, l’indebito accesso a prestazioni assistenziali e a misure di sostegno al reddito, genera iniquità e non favorisce la coesione sociale. Dal comando provinciale delle Fiamme gialle sottolineano che «La Guardia di Finanza è sempre attenta a quei fenomeni che costituiscono ostacolo alla crescita e alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale, su cui basare lo sviluppo di una società più equa ed attenta ai bisogni di ciascuno ed è sempre presente per incrementare la “sicurezza percepita” nonché “leggere”, in modo costante, lo scenario operativo di riferimento, per trarne ogni utile spunto nonché, sempre in prima linea, vicino a chi ha bisogno, per fornire il proprio aiuto in quelle situazioni nelle quali è chiamata ad intervenire. L’attività di servizio condotta, testimonia, altresì, l’approccio trasversale della Guardia di Finanza, costantemente attenta non solo al contrasto dell’evasione fiscale, ma anche alla verifica della corretta elargizione di contributi e sussidi pubblici, a favore soltanto di chi realmente versa in condizioni di difficoltà sociale ed economica, contrastando, invece, l’illecita percezione, di tali risorse pubbliche, da parte di soggetti approfittatori».

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