La notizia ha fatto il giro dei social in Italia. L’abnegazione e lo spirito di servizio, seppur non durante il lavoro, hanno salvato la vita a una bimba di sei mesi domenica scorsa, a Giussano. Parliamo delle qualità di un maresciallo maggiore dell’Arma dei Carabinieri originario di Termoli, Antonio Mansolino, un sottufficiale della benemerita di 48 anni che dal 2012 è al vertice del locale comando stazione della realtà brianzola. Domenica 26 giugno, intorno alle 17.30, Mansolino ha udito il pianto disperato di una donna di 39 anni, che mentre stava caricando il passeggino nel bagagliaio della sua auto, una Volkswagen Tiguan, ha inavvertitamente fatto scattare la chiusura automatica dell’auto, con le chiavi all’interno dell’abitacolo, dove si trovava la piccola, seduta regolarmente nel sediolino accanto al posto di guida. Un pianto dirotto quello della madre, anche perché il caldo era opprimente e non c’era un filo d’aria fresca che potesse entrare in quel forno meccanico. Mansolino, capita la situazione, si è subito da fare, ha sfondato il finestrino posteriore della Tiguan, quello più lontano dalla piccola. «Ho spaccato e ho allargato il varco con la mano, che infatti si è riempita di schegge e ora è fasciata. Ma la sicura, da quel lato non si apriva. Sono entrato di testa, rovinando un po’ i pantaloni, fino ad arrivare alla chiave, che era inserita nel blocco accensione», ha raccontato al collega Massimo Pisa, della pagina di Milano del quotidiano “Repubblica”. «Grondava sudore e chiudeva gli occhi – ha raccontato – non potevo aspettare». Come l’ha chiosato anche sui social lo scrittore Lorenzo Tosa, «Ha allargato il varco con la mano, che si è anche riempita di schegge, ma non riuscendo a sbloccare la sicura è entrato di testa fino a raggiungere la chiave sul cruscotto. È finita con tre giorni di prognosi per le ferite alla mano e la bimba miracolosamente in salvo. Nel 2018 Mansolino era stato nominato Cavaliere della Repubblica per i suoi meriti di servizio. Ora manca solo una medaglia».

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