Gli studenti dell’istituto Boccardi-Tiberio hanno sfidato anche la pioggia ieri, per rivendicare il diritto all’autonomia, quella che la delibera della Provincia di Campobasso metterebbe in cantina per sempre. L’ex ragioneria, ora scuola moderna, con vari indirizzi, dal Commerciale al Nautico, non vuole subire la sorte dell’accorpamento all’istituto Alberghieri. Per questo, guidati dai rappresentanti Manuel Di Fazio e Nicola Di Toro, ieri mattina, prima hanno promosso lo sciopero dinanzi ai cancelli della scuola, con tanto di striscione affisso, quindi si sono spostati sotto i portici poco distanti, per far sentire la loro voce. Infine, sfilando verso il centro, sono saliti in municipio, incontrando il sindaco Nico Balice, che li ha ricevuti subito prima nel suo ufficio e quindi in sala consiliare. Amarezza nelle voci degli allievi, che vogliono continuare a frequentare una istituzione didattica storica per la città e per il territorio. Con il primo cittadino erano presenti gli studenti Nicola Di Toro (rappresentante del Boccardi-Tiberio alla Consulta degli Studenti), Manuel Di Fazio e Mattia Pezzotta (rappresentanti del Consiglio di Istituto del “Boccardi”) e Alessio Nappo (Rappresentante del Consiglio di Istituto del “Tiberio”). Anche al primo cittadino sono state espresse tutte le perplessità del caso chiedendo di intercedere per una situazione che, a detta dei rappresentanti di istituto, non farà altro che rallentare tutte le attività di segreteria proprio a discapito degli stessi studenti. Dopo il confronto le parti si sono aggiornate ad un prossimo incontro. «Questo è un istituto simbolo della nostra città con un’offerta formativa ricca e andare a sopprimerlo significa ledere l’immagine di una scuola perché perderà la propria autonomia andando a sottostare a un’altra» ha spiegato Di Toro. Per Di Fazio «Questa è una decisione scellerata. Non rispecchia e non rispetta l’identità che si era costruita la nostra scuola». I rappresentanti degli studenti dell’Istituto Boccardi-Tiberio intendono precisare che lo sciopero (con annessa protesta) non era rivolto alla comunità scolastica o alla struttura dell’Alberghiero di Termoli, ma la soppressione dell’autonomia del nostro Istituto, una scuola simbolo per la nostra città. «Chiediamo, dunque, di non fraintendere perché non vi è alcun tipo di controversia con gli studenti del Federico di Svevia di Termoli».

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