Come avverrà per tutte le marinerie, il mondo della pesca, che era stato ricevuto in Vaticano dal Pontefice, porgerà un saluto a Papa Francesco anche sulla banchina del porto di Termoli. Sabato mattina, il mondo della pesca italiana si stringe nel cordoglio per la scomparsa del Santo Padre. Papa Francesco ha sempre dimostrato una profonda vicinanza al settore, riconoscendo nei pescatori italiani non solo il valore professionale, ma anche quello umano e ambientale. In numerose occasioni pubbliche, interviste e udienze, il Pontefice ha sottolineato il ruolo essenziale delle marinerie nella salvaguardia del mare e nella custodia delle tradizioni locali. Un impegno che lo stesso Papa Francesco ha ribadito anche nell’ultimo incontro con i rappresentanti del settore, lo scorso 23 novembre 2024, affermando: «Siete custodi del mare, esempio di solidarietà e visione per il futuro».
Per rendere omaggio alla sua memoria e al suo messaggio, sabato 26 aprile alle ore 9:45, i pescherecci italiani suoneranno in contemporanea le sirene dei pescherecci in tutti i porti del Paese. Lo annunciano congiuntamente Federpesca, Alleanza delle Cooperative Italiane, Coldiretti Impresa Pesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca. Pesca delle vongole: lo Stecf riconosce la validità della deroga e apre la strada a una revisione quinquennale degli stock nell’Adriatico. Il settore della pesca delle vongole (Chamelea gallina) in Italia riceve un importante riconoscimento da parte del Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (Stecf). Nella sua 78ª riunione plenaria, resa pubblica l’11 aprile 2025, il Comitato ha esaminato la richiesta italiana di deroga sulla taglia minima di riferimento della risorsa, confermandone la validità e lodando la completezza dei dati presentati dallo Stato italiano. Questa valutazione rappresenta un momento cruciale per il comparto, considerando che il parere dello Stecf sottolinea la dinamica positiva del reclutamento della risorsa, un fattore chiave per la gestione sostenibile degli stock nell’Adriatico. Inoltre, il Comitato ha espresso una prospettiva innovativa, suggerendo una valutazione quinquennale sugli effetti della deroga, una proposta che potrebbe segnare una svolta nelle politiche di gestione della pesca. Il raggiungimento di questo risultato è frutto del lavoro congiunto della Direzione Generale della Pesca del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, che ha presentato una documentazione dettagliata e pertinente, e dell’Organismo Nazionale di Programmazione dei Consorzi di gestione, che ha contribuito con dati approfonditi e analisi tecniche di rilievo.
L’Organismo continuerà a seguire con attenzione le fasi procedurali presso le istituzioni comunitarie, garantendo un monitoraggio costante affinché la richiesta italiana venga accolta con la massima rapidità possibile. Un’eventuale concessione della deroga per un periodo quinquennale costituirebbe un precedente importante, semplificando le procedure burocratiche e garantendo maggiore stabilità agli operatori del settore. Se la deroga venisse formalmente concessa con una revisione quinquennale, i benefici sarebbero molteplici: maggiore flessibilità per i pescatori, che potrebbero gestire le risorse in modo più sostenibile e in linea con le dinamiche naturali di reclutamento; riduzione delle incertezze normative, con una programmazione a lungo termine che permetterebbe alle imprese di settore di operare con maggiore sicurezza; migliore gestione degli stock, grazie a un monitoraggio regolare che garantirebbe il rispetto dei parametri ecologici e produttivi. L’attesa ora si concentra sulle prossime fasi del procedimento, con la speranza che l’Unione Europea possa accogliere la richiesta italiana senza ulteriori ostacoli, riconoscendo gli sforzi fatti per garantire una pesca sostenibile e bilanciata.

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