L’Amministrazione comunale di Trivento ha deciso di intestare alcune strade e piazze cittadine a persone che in passato o anche di recente hanno dato lustro al paese. A don Bertrando Gianico, che dopo la seconda guerra mondiale ebbe un ruolo fondamentale nella formazione di centinaia di giovani che arrivavano da tutt’Italia per frequentare il collegio da lui fondato, è stata intestata la rampa di accesso al liceo delle Scienze applicate.
Altra persona ricordata dalla amministrazione comunale la dottoressa Rita Fossaceca, a cui è stata intestata la piazzetta ricavata lungo via B. Mastroiacovo, assassinata in Kenya il 28 novembre 2015 mentre era in missione con la sua onlus per assistere i bambini. Infine, l’area sovrastante il centro polifunzionale, che grazie ad un recente intervento è stata trasformata in un punto di aggregazione con area giochi per i bambini, è stata denominata “Piazzetta del Sorriso”. Sull’intestazione di una strada a don Bertrando Gianico, scomparso il 10 agosto 2001, si discuteva ormai da anni. A chiedere che una strada lo ricordasse i tanti ex convittori che l’anno dopo la sua morte posero sulla facciata dell’ex convitto questa iscrizione: “In questo edificio per molti anni don Bertrando Gianico tenne il convitto ove migliaia di giovani figli di gente umile con studi severi e vita spartana conquistarono il proprio riscatto culturale e civile”. Monsignor Bertrando Gianico (Roccavivara, 12 maggio 1902 – Roma, 10 agosto 2001) nel secondo dopoguerra ebbe l’intuizione e il coraggio di aprire un convitto, che iniziò il suo pieno funzionamento dall’anno scolastico 1948-49, e di istituire la scuola media e l’Istituto Magistrale, dando ai giovani di Trivento e di molti centri l’opportunità di proseguire gli studi dopo le elementari e di iscriversi a facoltà universitarie. Trivento, grazie al convitto maschile che arrivò a contare fino a 230 studenti, a cui si affiancava quello femminile delle Suore degli Angeli, negli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso divenne uno dei principali centri di studio del Molise grazie alla presenza di scuole come l’istituto magistrale, l’agrario e l’istituto tecnico per geometri.
La vicenda umana della dottoressa Rita Fossaceca, medico di Trivento in servizio presso l’Ospedale Maggiore di Novara, è invece storia recente. Il 28 novembre 2015 presso il villaggio di Mijomboni, nelle vicinanze della località di Watamu in Kenya, fu assassinata la sera prima di rientrare in Italia da una banda di rapinatori. Rita, che nel suo ultimo viaggio in Africa aveva portato con sé anche i genitori e lo zio sacerdote, era impegnata da oltre un decennio con la onlus ForLife, da lei cofondata, in iniziative di promozione umana ed assistenza sanitaria a favore dei bambini orfani e dei cittadini del Paese africano. A sottolineare ed encomiare l’altissimo merito civile è stato per primo il Presidente della Repubblica che il 5 dicembre 2015, in occasione della Giornata internazionale del volontariato, le ha conferito la medaglia d’oro al valor civile. Inoltre, l’Asrem le ha intestato il poliambulatorio di Trivento. La piazzetta che porterà il suo nome si trova proprio di fronte l’abitazione dove ancora vivono i genitori e lo zio sacerdote.

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