Nonostante sia segnalato sulle più importanti guide turistiche, come la recente “Viaggiare in Italia 365 esperienze da vivere in natura” di Lonely Planet, il “Parco delle Morge” – che accomuna 11 paesi del medio Molise – non è stato ancora riconosciuto ufficialmente. Al momento, a parte le delibere di adesione dei Comuni che ormai risalgono a diversi anni fa, manca infatti il riconoscimento della Regione. I parchi, per funzionare, oltre ad essere istituiti con una legge hanno bisogno anche di risorse economiche. Qualche intervento di valorizzazione di questa singolare ed importante risorsa, grazie soprattutto alla lungimirante volontà di alcuni Comuni, in passato è stato fatto. A Salcito, ad esempio, qualche anno fa è stato realizzato un percorso attrezzato che consente di visitare in sicurezza la “morgia” di Pietravalle. Ma questo ovviamente non basta. Servono altri sentieri attrezzati, una cartellonistica adeguata e pacchetti turistici per i visitatori dove, oltre alle “morge”, siano contemplate anche le altre risorse, da quelle storiche ai prodotti tipici, dei paesi dove sono ubicate. Ad evidenziare questo stato di cose, che limita enormemente le potenzialità turistiche del parco, è il suo ideatore Roberto Colella.
«Dal 2015 ad oggi – spiega infatti Colella – nessun contributo regionale, nessuna legge regionale, ma solo tantissimi sacrifici e volontariato. Persino la cartellonistica, che avevamo fatto a spese nostre (intendo dell’associazione), abbiamo dovuto togliere su richiesta dell’Anas che ci aveva chiesto 300 euro all’anno. Per non incorrere in una multa, nonostante si trattasse di segnaletica turistica, ho tolto il cartellone indicatomi mentre qualche altro più piccolo lo hanno tolto direttamente loro senza avvisarmi. Questo è il Molise che punta sul turismo. Sto cercando una via di uscita da questo tunnel mentre i turisti ci contattano e ci spronano a continuare. Spero sempre che qualche imprenditore privato mi contatti e mi dia una mano a portare avanti un sogno per questa regione». Anche di recente se qualcosa è stato fatto è solo grazie alla buona volontà di qualche sindaco come quello di Sant’Angelo Limosano che ha sistemato il percorso fino alla “morgia” di Celestino V.

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