La soglia di sbarramento del 5% per le liste proporzionali, prevista dalla legge elettorale per le regionali del Molise, è spropositata e irragionevole oltre a non garantire concretamente la governabilità. Per questo due candidati al turno del 28 e 29 giugno scorsi hanno proposto ricorso al Tar: chiedono ai magistrati amministrativi di rimettere la questione alla Corte costituzionale per ottenerne il verdetto di legittimità. Si tratta di Donato Campolieti e Domenico Di Baggio, sia come candidati più votati di due liste collegate al candidato presidente progressista Gravina (Alleanza Verdi Sinistra che ha preso il 4,72% e Progresso Molise che ha totalizzato il 4,19%) sia come cittadini elettori. In caso di accoglimento del ricorso, prenderebbero in Aula il posto di Angelo Primiani (5s) e Alessandra Salvatore (Pd).
Mercoledì al tribunale di via San Giovanni si svolgerà l’udienza pubblica. Campolieti e Di Baggio si sono rivolti all’avvocato Vincenzo Iacovino, i due controinteressati Primiani e Salvatore sono difesi rispettivamente da Marco Calabrese e Giacomo Papa e da Luciana Spina e Arcangela Iamiceli. Nella causa sono presenti anche la Regione e l’ufficio centrale elettorale regionale (con l’Avvocatura distrettuale dello Stato)
L’obiettivo del ricorso, ha evidenziato Iacovino, non è sovvertire il risultato delle regionali né di ottenerne l’annullamento ma di ridefinire la composizione del Consiglio, in merito alla minoranza rispetto alla possibilità per le liste di eleggere un rappresentante.
Originariamente lo sbarramento per le liste in coalizione era del 3% e la soglia per le coalizioni era del 10%. Con un emendamento alla legge finanziaria regionale approvata nel 2022 (a pochi mesi dal ritorno al voto) la prima fu elevata al 5% e la seconda abbassata all’8%. Anche questo profilo è stato contestato dai ricorrenti: una modifica alla legge elettorale non si può “imboscare” in norme di tutt’altro tenore. A riprova del fatto che è passata in sordina, sul sito della Camera è ancora indicata la soglia del 3% e così pure sul portale della Conferenza delle Regioni, ha osservato il difensore di Campolieti e Di Baggio.
Nel merito, comunque, per Iacovino il Molise è un caso unico in Italia: lo sbarramento per le liste in coalizione, ha messo in evidenza nel ricorso e nelle memorie, è tra le più alte d’Italia, così come quella per le coalizioni ed è previsto un premio che può portare la maggioranza a totalizzare minimo il 62% e massimo il 67%. A giugno infatti è scattato per il centrodestra anche il 14esimo consigliere.
Pretendere che in questo quadro una lista raggiunga il 5% per eleggere almeno un rappresentante nell’Assemblea legislativa per i ricorrenti comprime il principio di rappresentatività ed è perciò incostituzionale. Presto sapremo cosa ne pensa il Tar.

r.i.

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