Duro il commento dell’Udc nazionale sul disegno di legge in materia di fine vita presentato al Consiglio regionale del Molise da esponenti delle minoranze (Salvatore, Fanelli, Facciolla, Gravina, Greco, Primiani e Romano) ma anche della maggioranza (Passarelli, D’Egidio e Sabusco): un’alleanza senza precedenti tra sinistra, Lega e Fratelli d’Italia ha dato vita a un testo che legalizza nei fatti il suicidio medicalmente assistito mettendo a rischio i più fragili e negando ogni reale alternativa di cura.
«L’Unione di Centro è attualmente l’unica forza politica coerentemente contraria a questa deriva: noi difendiamo la vita, sempre, e proponiamo soluzioni concrete perché nessun malato si senta lasciato solo, neppure nella fase del fine vita. Proponiamo il potenziamento delle cure palliative e della terapia del dolore, estendendolo anche al di là degli stretti confini degli hospice», sottolineano dal partito di Lorenzo Cesa.
Il testo, sul modello predisposto dall’Associazione Luca Coscioni, ricalca i contenuti della legge che in Toscana è stata approvata. «Dietro l’apparente libertà individuale, la proposta di legge cela un sistema che spinge i più deboli – anziani, disabili e persone sole – a considerare il suicidio come unica via possibile. È una forma di abbandono mascherato da autodeterminazione. È parte di una ideologia che nulla ha a che vedere con la vera dignità umana», ancora l’Udc.
Il partito moderato sottolinea la mancanza, all’interno del testo, di un chiaro riferimento alla tutela della vita fino alla fine e denuncia l’assenza di un reale investimento in medicina palliativa, accompagnamento psicologico e assistenza domiciliare.
L’alternativa, ancora l’Unione di Centro, esiste: è il ddl presentato alla Camera dall’onorevole Lorenza Cesa (segretario Udc e deputato eletto in Molise) che rappresenta una proposta di legge concreta a sostegno della fase finale della vita per tutti, soprattutto per quanti sono in Rsa o in strutture in cui si possono sentire soli o comunque di peso per le loro famiglie. «Disposizioni in materia di accesso delle persone anziane alle cure palliative e alla terapia del dolore». Si tratta del disegno di legge che reca “Disposizioni in materia di accesso delle persone anziane alle cure palliative e alla terapia del dolore”.
«La risposta alla sofferenza non può essere la morte legalizzata. Noi proponiamo un sistema sanitario che accompagni, curi e non lasci nessuno indietro. Questo è il senso del nostro impegno politico e valoriale». L’Unione di Centro invita, quindi, tutto il centrodestra del Molise a «respingere con forza il testo presentato in regione e a promuovere un vero dibattito sul fine vita che metta al centro la cura, la dignità e il valore della vita umana, in ogni situazione e circostanza».

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